Che strani giochi quelli di Google. In poco più di una settimana due buffe navicelle planano sulle “o” del logo più famoso del mondo e il web impazzisce. Letteralmente. 5 e 15 settembre. Due date apparentemente inutili. Due date dove non è mai accaduto niente di particolare. Eppure Google le sceglie per cominciare il suo strano gioco. Al quale si iscrivono milioni di naviganti. Tutti divertiti, incuriositi, determinati a capire, ma anche perplessi, infastiditi, in alcuni casi impauriti.
Ma perché? Che succede? Possibile che si tratti solo di un gioco? Di un esperimento?
Difficile dare una spiegazione, anche perché il “the game” di Google rimbalza anche su Twitter. E qui l’enigma diventa più raffinato. Si gioca con i numeri, con i crittogrammi, con serie numeriche che lasciano spazio a decine di interpretazioni. L’ultima, quella di stamattina, sembra anche abbastanza plausibile. Coordinate cartesiane per indicare un luogo preciso. Il luogo dove il 15 settembre del 1985 si consumò una sorta di incontro ravvicinato tra una tranquilla famiglia inglese e due navicelle extraterrestri.
Perché no? Ma a leggere con attenzione non si tratta di un episodio particolare. Dedicare il logo ad un fatto del genere è eccessivo. Anche perché a differenza della prima volta le sedi Google coinvolte sono decine in tutto il mondo. Dalla Svizzera, al Messico, passando per la Turchia e il Pakistan.
Fosse stato un giochino solo italiano il riferimento più facile rimanderebbe ad un divertente episodio avvenuto sempre il 15 settembre 1985 dalle parti di Aosta. Allora ad essere coinvolta in una caccia agli alieni fu addirittura la Rai che per ore seguì in diretta un oggetto non identificato.
Finì con una figura barbina. Si trattava di un tranquillissimo pallone sonda che gironzolava tra i cieli della Valle d’Aosta.
Quindi nessun mistero particolare, meno che mai un episodio che merita una dedica come quella di stamattina. Ma soprattutto cosa c’entrano i cerchi di grano?
E qui la storia si fa più complessa. Perché se il 5 settembre Google puntò sui misteri inspiegabili, in maniera anche molto generica, questa volta invece i riflettori sono tutti verso i leggendari crop circles. Ed è legittimo chiedersi perché.
A voler seguire la logica della Rete il percorso è facile: il 5 una navicella arriva sulla “o” di Google. Rimane in quota e apre un fascio di luce sulla seconda vocale del logo. Ora è evidente che la navicella sta atterrando. E il risultato sarebbe appunto un cerchio al suolo.
Google sta per annunciare l’acquisto di Twitter? Tra poche ore sapremo. C’è da giurarci.
E se i cerchi di grano di Google annunciassero l'acquisto di Twitter?
15 Settembre 2009
L’ufo non sta atterrando, ha semplicemente disegnato i cerchi, piuttosto questa volta è la L di Google a mancare come si vede dall’immagine e dal nome dell’immagine stessa: nel primo caso (abduction) go_le.gif, questa volta (crop circle) goog_e.gif…
Qualunque sia l’agroviglio tra vero e falso, la verità ormai è dietro all’angolo:
è eminente.
Se si clicca sull’immagine si viene “trasportati” sui risultati della ricerca “cerchi nel grano”.