Per la polizia non ci sono dubbi. Brenda, il trans coinvolto nello scandalo che ha portato alle dimissioni il governatore del Lazio Piero Marrazzo, è stato ucciso. In Procura il riserbo è massimo, ma in queste ore ben 15 persone sono state interrogate, e si attendono con ansia i risultati dell’autopsia.
In attesa dei prossimi sviluppi sul giallo “che imbarazza il mondo politico”, vi proponiamo tutte le analogie che questa storia ha con un romanzo di Carlo Lucarelli: Via delle Oche.
di SONIA T. CAROBI
“Ogni riferimento a persone, luoghi o fatti è puramente casuale”. Quante volte l’abbiamo letta questa frase ad apertura di un innocuo poliziesco? Eppure è una dicitura quasi d’obbligo. Perché c’è poco da fare. Molte volte la realtà supera la fantasia, e i gialli che leggiamo sembrano sempre avere riferimenti alle storie di “nera” che raccontano i giornali.
Sono moltissimi gli scrittori che partono dalla cronaca per costruire i loro personaggi e i loro intrecci. E sono molti anche i casi in cui qualche criminale si ispira ad un giallo per realizzare un delitto quasi perfetto.
Ricordate il caso Fenaroli? Durante il processo la stampa italiana si convinse che gli assassini (Giovanni Fenaroli, Raol Ghiani e Carlo Inzolia) si fossero rifatti a ben quattro gialli celebri per uccidere Maria Martirano, una casalinga strangolata in un appartamento di via Monaci, a Roma, l’11 settembre 1958.
Nel periodo d’oro dei Gialli Mondadori per il delitto Martirano vennero scomodati Van Dine e Hitchcock, e i giornali riempirono le pagine a caccia di analogie con i film “Il terrore corre sul filo” e “Dial M for Murder”, considerati la “chiave” del caso più seguito d’Italia.
A distanza di cinquant’anni dalle vicende di via Monaci, e dal processo che spaccò il paese, anche il caso Brenda sembra avviarsi verso i binari dell’inevitabile confronto tra realtà e fantasia. L’omicidio di via Due Ponti a Roma ricorda troppo da vicino un giallo. E non a caso i giornali fanno a gara nell’intervistare scrittori e giallisti per cercare una possibile verità.
Ma quanti hanno pensato alle incredibili analogie che ci sono tra l’omicidio di Brenda e uno dei più famosi romanzi di Lucarelli, Via delle Oche? Proviamo a metterle insieme tutte.
I luoghi. La scena del delitto
Nel giallo dello scrittore emiliano la scena si svolge in un bordello di Bologna frequentato da molti politici. Un bordello di “quinta categoria, dove le puttane costano cinquanta lire la semplice e cento la mezz’ora”.
Il caso Brenda apre le porte su una strada già tristemente nota per il caso Moro: via Gradoli. Sulla Cassia. In passato la “strada che non esiste”, aveva decine di appartamenti che erano intestati a società immobiliari riconducibili ai servizi segreti, oggi molti di quei locali si sono trasformati in vere e proprie “case chiuse” dove viados e trans ospitano i loro clienti. “Marrazzo? Non era l’unico politico che è passato di qua”, dicono le “ragazze” che lavorano in questa strada e negli appartamenti dei tranquilli condomini.
Buio!
“Quella domenica c’è stato un buio in Via delle Oche, un buio speciale… lo sai cos’è un buio, commissario? E’ quando arriva qualcuno che non deve essere visto e allora io grido ‘buio’! e tutte si chiudono in camera finché lui non è passato per il corridoio”. Il racconto finale della Tripolina, la prostituta protagonista del romanzo, sembra la dichiarazione rilasciata da Sonia, 21 anni, una delle trans che abita nel condominio di via Gradoli. “Ho visto una decina di volte l’auto blu del presidente fuori di qui, lui utilizzava sempre la stessa metodica negli appuntamenti. L’auto del presidente si fermava sempre sulla discesa che porta al condominio, a circa 20 metri. L’autista spegneva il lampeggiante ma lo lasciava ben visibile sul tetto dell’auto, quindi si apriva un giornale e attendeva che il presidente tornasse”. Buio!
Io voglio sapere chi ha ucciso Ermes e Piras. E perché?
Nel romanzo l’azione si svolge nel 1948 a tre giorni dalle elezioni politiche che porteranno l’Italia a scegliere tra Democrazia Cristiana e partito Comunista. La storia si apre con un omicidio. Quello di un certo Ricciotti Ermes, tuttofare nel bordello della Tripolina. Ad indagare è un commissario della Buoncostume, De Luca, disincantato e fatalista, che in pochi giorni si ritrova con un altro strano delitto da risolvere. Nel pieno delle indagini sulla morte di Ermes, muore anche un fotografo. Un certo Piras. Si scoprirà che gli omicidi sono collegati. E rimandano a “qualcosa di strano” avvenuto proprio nella “casa chiusa” frequentata da politici con “guasti particolari”.
La sequenza degli omicidi, la presenza di uomini politici a caccia di emozioni forti, le imminenti elezioni, rimandano inevitabilmente ai fatti di questi giorni. Con la morte di Brenda (il vero nome del trans era Wendell Mendes Paes, nato in Brasile il 28 novembre 1977), diventano due i decessi sospettinel caso Marrazzo. Gianmarino Cafasso, protettore dei trans coinvolto nella vicenda del tentato ricatto all’ex Presidente della Regione Lazio, è morto nel settembre scorsoper una overdose di cocaina.
E la sensazione è che chi ha ucciso lo ha fatto proprio per mettere a tacere un storia che sta diventando troppo imbarazzante. Proprio come nel libro di Lucarelli.
Conosceremo mai la verità? Nella finzione letteraria De Luca arriva alla soluzione del caso, ma se la tiene per sé. Nella incredibile storia di via Gradoli c’è solo da aspettare. Magari leggendosi il bel romanzo di Lucarelli, o facendosi un giro a Napoli dove proprio in questi giorni è in scena un spettacolo tratto da Via delle Oche. Solito tempismo partenopeo.
Via Gradoli, quel giallo che ricorda un "giallo" Il caso Brenda come Via delle Oche di Lucarelli
21 Novembre 2009