Dieci anni fa moriva Attilio Veraldi, il più grande giallista napoletano e a detta di molti il vero padre del giallo italiano. All’autore de La Mazzetta dedichiamo una scheda. Attilio Veraldi è stato uno dei primi sostenitori de il Pozzo e il Pendolo. Nelle prossime settimane gli dedicheremo uno speciale.
di FABIANA PATRI’
Raffinato traduttore di Chandler, Hammet, Miller e altri cominciò la sua carriera di scrittore verso i cinquant’anni.
Viaggiatore instancabile, si trasferì prima a Milano, poi in Scandinavia e infine, in America. Nonostante avesse lasciato presto Napoli la elesse a luogo unico per l’ambientazione dei suoi romanzi quasi a non voler tagliare definitivamente i ponti con la sua città natale e con il suo mare, quel mare che avrebbe accolto le sue ceneri.
Nonostante il numero relativamente basso di libri pubblicati, Veraldi ha saputo raccontare con arguzia ed eleganza la realtà napoletana, inquadrare e rendere familiari personaggi come Sasà Iovine e Corrado Apicella.
Il primo romanzo, La mazzetta uscì nel 1976. Primo vero esempio di narrativa hard-boiled ambientata a Napoli, racconta la storia di un commercialista che entra nel “giro” per ricevere anch’egli la mazzetta in cambio dei suoi servigi.
La trasposizione cinematografica di Sergio Corbucci del 1978, che ebbe come interpreti gli indimenticati Nino Manfredi e Ugo Tognazzi, rispecchia solo nel titolo il vero senso del romanzo di Veraldi.
Due anni dopo fu la volta di Uomo di conseguenza in cui ritroviamo la figura del “faccendiere” Sasà Iovine che, questa volta, resta coinvolto come prestanome in un losco traffico di opere d’arte.
Il Vomerese è, invece, il primo romanzo italiano sul terrorismo. Ambientato nel 1980, è una spy story che racconta le vicende di un gruppo terroristico alle prese con il sequestro del comandante della base Nato di Bagnoli. Il riferimento agli anni di piombo e ai sequestri Moro e Dozier è inevitabile.
Il 1982 fu l’anno di Naso di cane che darà vita al personaggio del commissario Corrado Apicella le cui vicende si intrecceranno con quelle di Ciro, suo compagno d’infanzia. Anche da questo romanzo, è stato tratto un film per la Tv realizzato da Pasquale Squitieri, nel 1987.
La figura del commissario tornerà nel romanzo L’amica degli amici, del 1984, che costituisce la continuazione naturale del primo romanzo.
L’opera di Attilio Veraldi ebbe grande fortuna editoriale anche con gli ultimi romanzi tra cui Donna da Quirinale (in collaborazione con Guido Almansi)e L’ombra dell’avventura, che arricchirono la sua già preziosa produzione.

Veraldi, il padre del giallo italiano
29 Giugno 2009