Venduta per 98 mila euro la famosa scacchiera utilizzata da Ingmar Bergman nel film “Il settimo sigillo” Faceva parte di un lotto di 133 oggetti appartenuti al regista svedese, morto nel 2007 all’età di 89 anni. Il ricavato complessivo e’ stato di 1 milione e 760.000 euro, circa 10 volte il prezzo di partenza.
di CLAUDIO MONTI
“…E adesso ti lascio. Quando ci reincontreremo, sarà giunta l’ultima ora: per te e i tuoi compagni di viaggio. E tu ci svelerai i tuoi segreti? Io non ho alcun segreto da svelare. Allora non sai niente? Non mi serve sapere”.
Si chiude così la partita a scacchi tra il cavaliere Antonius Block e la Morte ne “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman.
In una Danimarca dove imperversano peste e disperazione il nobile cavaliere torna dalla Terra Santa ormai stanco e privo di qualsiasi valore e di fede. Sulla spiaggia trova ad attenderlo la Morte, che ha deciso di portarlo via. Antonius Block non accetta di morire. O meglio non accetta di morire in quel momento e decide di sfidare la Morte a scacchi. La partita caratterizza tutto il film e si svolge nel corso di vari incontri. Block sa perfettamente che il momento è solo ritardato. Che lui quella partita non potrà vincerla. Ma quella partita, insieme agli incontri che farà attraversando la Danimarca, lo cambieranno e lo aiuteranno a ritrovare la fede e Dio.
Antonius si sacrificherà per una famiglia di saltimbanchi, moglie, marito e due figli, che incontrerà nei suoi viaggi e dai quali imparerà l’amore e il rispetto. Antonius colpirà intenzionalmente la scacchiera facendo cadere alcuni pezzi e lasciando che la morte li disponga a proprio vantaggio. Lasciandole vincere la partita e salvando la coppia di innamorati.
Ingmar Bergman diresse “Il settimo sigillo” nel 1957 e vinse il premio speciale della giuria al 10° Festival di Cannes. Da allora il film è divenuto un cult e l’immagine della partita a scacchi sul mare rimarrà nella storia. Quella partita ritornerà citata in molti film e influenzerà molti registri. Diventerà un simbolo.
Un simbolo che oggi ha il valore di 98 mila euro che un appassionato ha pagato all’asta per avere per sé la scacchiera originale di quella partita.
Una curiosità: al gioco mancava il re bianco, danneggiato durante le riprese.
E ora chi giocherà la partita con la morte?
7 Ottobre 2009