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Titanic. All'asta l'ultimo menù

Era sulla Money Boat, la scialuppa di chi pagò per non morire

di Ciro Sabatino 31 Agosto 2015

Il menù dell’ultimo pranzo a bordo del Titanic verrà messo all’asta a New York. Il 30 settembre. Ce l’aveva in tasca uno dei naufraghi della Money Boat. La scialuppa che salvò 12 persone accusate di aver pagato l’equipaggio per scappare via. Prezzo stimato 70mila dollari.
Brutta storia quella della Money Boat. La scialuppa di salvataggio numero 1 che venne calata in mare nel cuore della notte, ‘quella’ notte, con a bordo solo 12 persone sulle 40 che ci sarebbero potute salire. Mentre alle spalle colava a picco il transatlantico più tristemente famoso di tutti i tempi. Era il 15 aprile del 1912.
Brutta storia perché è una storia di ‘mazzette’, nel pieno di una tragedia epocale. Una storia di ricchi e di poveri. Di privilegiati e di sfigati.
Il Titanic, una delle navi più incredibili mai costruite, di lance di salvataggio ne aveva solo venti. E di passeggeri quella nave ne poteva portare duemila.
Basta questo dato per far capire che quella notte, si sarebbero potute salvare solo la metà del persone. Il Destino diviso in due. Quello scritto, e quello che non si sarebbe mai potuto scrivere. Perché se eri povero, morivi. Punto.
La scialuppa numero 1, era questo. Una lancia dove potevano salire solo i ricchi. Già, perché nel pieno di quell’ecatombe ci fu chi pensò bene di pagare pur di salire sulla 1, magari senza appensantirla troppo. Quindi pagando per sé e per quelli che non c’erano, Quelli che dovettero guardare la lancia allontanarsi, praticamente semivuota.
Titanic Abram Salomon 1923 a
Erano in 12. Sulla Money Boat. Sir Cosmo Edmund Duff-Gordon e sua moglie e altri dieci uomini da ‘prima classe’. Quelli, cioè. Che il giorno prima, il 14 aprile 1912, si sedettero nel salone delle cerimonie del Titanic e brindarono a champagne e salmone senza immaginare lontanamente che quello era l’ultimo brindisi.
Uno di loro, alzandosi si mise il menù in tasca. Si chiamava Abraham Lincoln Salomon. E alle 01,10 del 15 aprile 1912 salì, così come era vestito a pranzo, sulla scialuppa n. 1, con gli altri ‘fortunati’.
Il menù lo conservò gelosamente per anni. Come il ricordo di quella notte. E come tutti i segreti imbarazzanti della Money Boat.
Ora qualcuno degli eredi ha pensato che non valesse la pena tenere quel ‘souvenir’, e la casa d’asta online Lion Heart Autographs lo batterà il 30 settembre prossimo. Assolutamente convinta che è un pezzo da almeno 70mila euro.

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