Al via il prossimo 3 febbraio in Italia, sul canale Premium Crime di Mediaset Premium, in contemporanea con gli Stati Uniti, la seconda stagione di “The Following” la serie televisiva statunitense, che lo scorso anno ha tenuto con il fiato sospeso tanti telespettatori, o meglio tanti follower.
di Laura Ciotola
La serie, da più parti criticata per le scene a volte troppo violente, ruota attorno a due personaggi principali, incarnazione del più classico duello tra bene e male. Joe Carroll, interpretato da James Purefoy, è un professore di letteratura inglese della Winslow University, alle prese con il suo primo romanzo ispirato ad Edgar Allan Poe. E’ proprio lo studio del tormentato scrittore statunitense a spingerlo ad una follia che dall’ambito letterale sfocia presto nella vita reale fino a trasformarlo in un feroce serial killer. Sui suoi efferati crimini, viene chiamato a indagare Ryan Hardy, agente dell’FBI, interpretato da Kevin Bacon, segnato a sua volta, dall’omicidio del padre, avvenuto, anni prima, davanti ai suoi occhi ancora troppo giovani e impotenti per intervenire. Hardy che vede nella vicenda di Carroll la possibilità di vendicarsi del padre e di scrollarsi di dosso i sensi di colpa dovuti alla tragica vicenda familiare riesce, infine a catturarlo, ma non prima di essere incorso nel tragico errore di non capire subito che era l’assassino e anzi di fidarsi di lui, al punto di chiedergli una consulenza per avere un quadro più completo del potenziale killer ispiratosi, come suggerivano le scene del crimine, proprio all’autore di cui Carroll era esperto, Poe. Questo accadeva nel 2003. Caroll finiva rinchiuso nel Virginia Central Penitentiary, lasciando dietro di sè una scia di giovani studentesse assassinate e Ryan Hardy restava invalido per essersi beccato una pugnalata al cuore dallo stesso Carroll. Ma la furia omicida del sadico assassino non è destinata a placarsi e da dietro le sbarre dà il meglio di sè costruendo, con i social media, una vera e propria setta, i cui componenti, scelti accuratamente tra personaggi psicologicamente deboli e fortemente instabili, diventeranno i suoi fedeli follower disposti a tutto pur di compiacerlo e di avere un ruolo nel suo romanzo ancora in itinere.
Attraverso i suoi seguaci, Carroll riprende il suo piano criminoso, dando vita a un’altra serie di omicidi seriali collegati da un unico filo conduttore, i romanzi del poeta gotico. Ryan Hardy che intanto è diventato l’autore del libro “The Poetry of a Killer”, ispirato proprio al folle assassino, e ha avuto una relazione con la ex moglie di Carroll, all’indomani del verificarsi dei nuovi crimini, i cui autori agiscono nascosti dietro una maschera di Poe, viene richiamato in servizio come consulente.
La lotta all’ultimo sangue tra Hardy e l’ FBI da una parte, Carroll e i suoi follower dall’altra, si conclude in un ultimo scontro diretto tra Hardy e Carroll, intanto evaso di prigione per unirsi ai suoi adepti che lo aspettano in una villa abbandonata, eletta a sede generale della nuova setta di Poe.
La prima stagione si conclude con la morte di Carroll, vittima di un esplosione innescata da Ryan.
In attesa della ripresa dell’ormai celebre serie televisiva, una buona notizia arriva dall’organizzazione Mystery Wiriters of America che agli Edgar Allan Poe Awards ha nominato l’episodio pilota della serie televisiva “The Following”, come Miglior Episodio in una Serie Televisiva.
The Following, al via la II stagione
30 Gennaio 2014