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Storm Area 51, musica e birretta

L'invasione diventa un Festival. Ma non ci crede nessuno

di Luca De Giorgi 20 Agosto 2019

Ad un mese esatto dall’evento mediatico più divertente e imbarazzante (per l’esercito americano) degli ultimi anni, gli organizzatori tentano di fare marcia indietro. Storm Area 51 diventa uno strampalato Festival “di musica e arte” che dovrebbe tenersi dal 19 al 22 settembre 2019 a Rachel, in Nevada. In un paesino di 54 abitanti e che si trova a circa 43 km di distanza dalla base militare dei presunti segreti alieni. Ma anche su AlienStock, così è stata chiamata la manifestazione, è giallo.
Vediamo che sta succedendo sul web, e tra gli spaventati abitanti di Rachel, che da un giorno all’altro si sono trovati sotto i riflettori del mondo intero.
La storia la conoscono ormai tutti.
All’inizio dell’estate su Facebook appare una Pagina che sembra uno scherzo. “Invadiamo la base militare madre di tutti i segreti alieni”. Sembra uno scherzo, ma nel giro di pochi giorni qualcuno posta anche l’evento dell’Invasione, e sceglie una data: 20 settembre 2019.
Apriti cielo. Pochi giorni e la proposta comincia a macinare adesioni entusiaste. Mille, diecimila, centomila ‘parteciperò’. Gli organizzatori non credono ai loro occhi. L’indicatore con le partecipazioni all’evento non si ferma più. E quando Storm Area 51, They Can’t Stop All of Us fa registrare il mezzo milione di “ok, andiamoci” anche il Pentagono capisce che il giochino sta diventando preoccupante. “Qui facciamo test sugli aerei speciali” dicono da Groom Lake. E chiedono ai ragazzi che hanno creato l’evento di smetterla con gli scherzi. Niente da fare. L’indicatore sale ancora. Seicentomila, settecentomila. Un milione!
“E’ uno scherzo, fermatevi”. Un milione e mezzo! “Non possiamo essere considerati responsabili se poi qualcuno deciderà di attaccare”. Due milioni”.
A questo punto è panico generale. Parte un comunicato stampa ufficiale“L’Area 51 è un campo di addestramento aperto per l’U.S. Air Force e scoraggeremo chiunque tenti ad entrare nella base dove vengono addestrate le forze armate. Siamo sempre pronti a proteggere l’America e le sue risorse“. Che in soldoni significa: “Fate una cazzata, e spariamo”.

La frittata è fatta.
Siamo ormai alla fine di luglio. Dal Nevada non arrivano notizie tranquillizzanti. Gli alberghi sono tutti pieni. Non è più un scherzo. Il 5 agosto la svolta. L’evento viene cancellato. Sembra la soluzione migliore. Anzi, no. L’evento riappare. Meglio tenere sotto controllo questi pazzi scatenati. Parlargli, insomma.
Ieri la svolta. Sulla Pagina del terrore appare un link ad un ‘sito ufficiale’. Un click e saltata fuori AlienStock. Il Festival più ridicolo che c’è.
Sembra un buon compromesso. Venite lo stesso e ci facciamo una birra insieme, a ascoltiamo un po’ di musica.
Ma non è così facile, ormai. Le autorità di Rachel fanno sapere che nessuno ha chiesto le autorizzazioni dovute per un evento del genere. E, soprattutto, nel deserto nessuno è preparato ad accogliere tanta gente.
E allora? Che si fa? I fedelissimi dell’Invasione sono in fermento. Commentano, si innervosiscono, non mollano. I post più delicati scompaiono dalla Pagina, le parole d’ordine sono “far calare l’attenzione sull’evento”.
Oggi, 20 agosto, ad un mese dalla data fatidica, la tensione è tornata. Cosa accadrà il 20 settembre? Ci tocca solo aspettare. Voi seguiteci qui.

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