Il 27 luglio di novant’anni fa appare per la prima volta il nome di Maigret in un romanzo scritto da Simenon. Ma nessuno lo sa. Per il banalissimo motivo che lo scrittore belga aveva deciso di utilizzare uno pseudonimo: Georges-Martin Georges, rendendo la vita dei suoi collezionisti ancora più complicata.
Il librino apparve in Francia nell’estate del 1929. Era un ‘giallo’, e si intitolava Un’ombra nella notte (Une ombre dans la nuit). A pubblicarlo fu la casa editrice parigina J. Ferenczi e Sons, nella collana “Le Petit Livre”. Con una copertina illustrata, a colori, da Georges Vallée.
Non era la prima volta che Simenon sceglieva quello pseudonimo. Ma in quel romanzo breve, per la prima volta, manda in campo un ‘certo’ Maigret. Un medico di Saint-Macaire col pallino dei delitti.
In fondo la scelta è coerente. Nelle memorie di Maigret, scopriremo dopo, che il commissario, prima di entrare in Polizia aveva studiato medicina. E ne Un’ombra nella notte il suo coinvolgimento nella storia è solo di carattere medico. Una consulenza, insomma. Niente di più.
Intanto Maigret è nato. E anche in Italia il volumetto arriverà puntuale nel 1930, diventando una vera e propria chicca per bibliofili.
Se vi va di cercarlo ricordate le Edizioni Sert (Società Edizioni Rotative Torino) e puntate alla collana “Raccolta Romantica”. Il librino, rarissimo, è il n. 25 di quella collana. Datato 1930.
Quest’anno che Italia e Francia ricorderanno i trent’anni della morte del grande scrittore (4 settembre 1989), di quel libro si riparlerà senz’altro. E un altro pezzettino dell’immensa bibliografia di Georges Simenon ritornerà al suo posto.