Sono appena iniziati gli anni 70 quando la TNT, squadra di stravaganti investigatori, comincia a far parlare di sé.
Fa discutere il loro modo, strambo e insolito, di condurre le indagini.
Lasciano perplessi i componenti di questo gruppo, più simili a delle caricature che a dei veri agenti segreti. Eppure queste stranezze non infastidiscono la gente che, anzi, si appassiona alle loro avventure perchè, in fondo, Alan Ford è soltanto un fumetto.
di LAURA CIOTOLA
Nato il 1° maggio 1969, dalla mente di Max Bunker (alias Luciano Secchi) e dalla matita di Magnus (Roberto Raviola), il celebre fumetto di Alan Ford tarda a farsi amare.
Ma è solo l’inizio. Bastano infatti due anni di rodaggio prima che l’inconfondibile quadernetto dalla scritta gialla, pubblicato inizialmente dalla Editoriale Corno, e successivamente dalla Max Bunker Press, casa editrice di proprietà dallo stesso Secchi, inizi ad intasare le librerie di innumerevoli fans, divenendo il giornaletto cult del momento.
La sua veste di brillante satira della società ed espressione caricaturale dei suoi vizi di sempre, aggiunta all’aspetto grottesco e, più spesso, sarcastico con cui si presenta al mondo, serve a garantirgli un pubblico tra i giovani e meno giovani, tra gli amanti dello svago e gli irriducibili intellettuali di sempre.
Il successo è lento, ma indiscusso. E come ogni successo che si rispetti e che, per essere tale, ha bisogno di incontrare lungo il suo percorso dei momenti d’arresto, anche Alan Ford non fa eccezione alla spietata regola.
Siamo al numero 75 della serie, quando Magnus abbandona la sua creatura.
Degnamente sostituito da una successione di numerosi disegnatori che restano fedeli alle linee già tracciate dal predecessore – tra cui Paolo Piffarerio, Raffaele Della Monica, Giuliano Piccininno, Marco Nizzoli, Warco e Dario Perucca – Magnus, che torna a disegnare il numero 200 e il numero 250, lascia un vuoto incolmabile nei cuori dei suoi fans per i quali era, a tutti gli effetti, un membro della TNT.
In seguito all’uscita di scena di Magnus, e al successivo esordio di Alan Ford in televisione, nella trasmissione Supergulp!, il fumetto tende ad abbandonare il suo aspetto satirico preferendo quello grottesco, più adeguato al nuovo pubblico giovanile.
Nonostante i cambiamenti, il successo di Alan Ford non si placa.
E come potrebbe?
La gente che ha imparato ad amarlo, non può che restare fedele a un albo a fumetti, che finisce per rappresentare la stessa società di allora, come di oggi.
Il pubblico riconosce nelle caratteristiche strampalate dei protagonisti del gruppo e nelle loro grottesche avventure l’espressione caricaturale di vizi, virtù e circostanze della propria esistenza.
C’è chi si innamora di Bob Rock, provando profonda tenerezza e altrettanta simpatia per l’incredibile nanerottolo dal naso prorompente. Qualcuno fa il tifo per l’astuzia del Conte Oliver, nobile britannico decaduto. Qualcun’altro resta affascinato dalle mitiche magliette indossate da Grunf, nostalgico tedesco, reduce da due guerre mondiali o dal capo del gruppo, la Cariatide, un pancione dedito a fare sonnellini. E non manca chi viene conquistato dai personaggi cattivi. Superciuk, che è quasi più famoso di Alan Ford che, facendo il verso mitico Robin Hood, ruba ai poveri per dare ai ricchi.
Ma ogni personaggio deve cedere il posto, nella corsa verso il cuore dei fanatici “alanfordiani”, a loro, i mitici Alan Ford e il Numero Uno.
Alan, biondo, occhi chiari e di nero vestito, è sicuramente il più affascinante della banda (per disegnarlo Magnus si ispirò all’attore Peter O’Toole. ndr). Arriva alla TNT per errore. Nel primo episodio lui, che era un grafico pubblicitario senza un soldo, finisce, per caso, in un negozio di fiori, tra la quinta e la sesta strada di New York. Si rende conto troppo tardi che quel negozio altro non è che la sede di un’agenzia d’investigatori, chiamata Gruppo TNT, dove verrà arruolato per forza.
Di Alan affascinavano l’ingenuità e la bontà d’animo. Il suo essere imbranato e impacciato con le donne diventa il suo punto di forza.
Il mito indiscusso dei fan resta però il capo dello strampalato gruppo, il Numero Uno. Costretto su una sedia a rotelle, suscita ogni tipo di sentimento esclusa la compassione perchè, lui, di quella, non sa che farsene. Spinto dall’ inconfondibile motto “Uno per tutti tutto per Uno” è Sua Eccellenza, come ama farsi chiamare, aiutato da un’agendina nera in cui vengono elencati i misfatti di chiunque e che egli utilizza come arma di ricatto, a dettare legge nella TNT.
Tra colpi di scena, nuove entrate e tante avventure, Alan Ford esce nel 2005, con il numero 429, «Un Giorno Nuovo». Per i fedelissimi appassionati di Alan Ford è una data da dimenticare. L’ennesimo colpo di scena. Questa volta però la faccenda è seria perchè a scomparire, tra i flutti di un fiume in piena, è proprio il celeberrimo gruppo TNT. Alan, il pappagallo Clodoveo e il Conte Oliver (che non era in missione) sono gli unici a salvarsi. Ricostituiscono il gruppo trasformando la copertura del negozio di fiori in vera agenzia investigativa, ma nonostante ciò e nonostante l’arrivo nel fumetto e, nel cuore di Alan, di un’avvenente ragazza di nome Minuette, i fans sono al collasso per il pellegrinaggio dei superstiti alla veglia funebre degli estinti.
Nel silenzio assoluto di Max Bunker, che in un’intervista alla UBC dichiarò che “Le sorprese, per rimanere tali, non devono avere anticipazioni”, a noi nostalgici non resta che sperare in un loro ritorno affinché questi quarant’anni continuino ad essere l’anniversario di una nascita e non la fine di un’epoca.
Premiata Agenzia TNT. Alan Ford compie quarant'anni
29 Giugno 2009