La casa/museo di Joe Petrosino. Un modo come un altro per decidere di visitare Padula e conoscere la storia di un eroe del Sud. Viaggio guidato nelle memorabilie del poliziotto italo-americano. E se avete fortuna potete farvi accompagnare dal nipote di Joe…
di ADRIANA D’AGOSTINO
Dalla piazza principale dedicata ad Umberto Primo bisogna seguire le frecce che conducono alla farmacia del centro storico. Le stradine di Padula sono bianche e luminose ed alternano piccole salite e discese. Basterà percorrerle per circa 200 metri prima di veder comparire il portone della casa natìa di Joe Petrosino, il detective italo-americano ucciso cento anni fa a Palermo perché stava indagando sui ponti mafiosi tra America e Sicilia.
Giuseppe Petrosino in America vi era arrivato all’età di 13 anni, da emigrato, come molti tra fine 800 ed inizio 900. La sua città natale era Padula, un Comune di circa 5 mila abitanti in provincia di Salerno. La casa in cui Joe aveva vissuto da bambino è ancora lì, e oggi ospita il Museo realizzato in suo onore. Si tratta di una Casa-Museo, l’unica in Italia dedicata ad un esponente delle forze dell’ordine. Sul portone di legno all’entrata sono incise le lettere M e P, iniziali di Michele Petrosino fratello del poliziotto assassinato. Michele è stato l’ultimo della famiglia ad aver visto Giuseppe vivo a Padula prima che venisse ucciso. Da quel momento aveva conservato tutti gli effetti personali del fratello in dei grossi bauli che avrebbe, poi, affidato alla figlia, la signora Gilda Petrosino, vissuta fino al 1997 e da sempre impegnata nel tramandare la memoria dello zio.
Oggi custode di questa preziosa documentazione è il signor Nino Melito, figlio della signora Gilda, tuttora residente nel paese che era stato del nonno, della madre e dello zio Joe.
Se si ha la fortuna di avere Melito come guida nella visita al Museo, l’esperienza è davvero completa: si ha, infatti, l’impagabile opportunità di ascoltare dalla voce di un diretto discendente, aneddoti ed inediti racconti di vita vissuta.
Ad aprire il portone c’è del personale specializzato, rigorosamente vestito con le divise ufficiali del New York Department. Il numero di matricola stampato sugli abiti è il numero 285 quello che era stato di Joe Petrosino.
Già dalla prima stanza comincia il viaggio nei meandri dell’esistenza di un eroe della nostra storia. Dall’infanzia italiana, alla brillante carriera in America nelle forze dell’ordine, fino al terribile assassinio, tutto è raccontato attraverso le 24 sezioni di cui si compone la residenza, i cui ambienti sono stati fedelmente ricostruiti dagli scenografi del Centro Morandi di Roma.
Mobili del tempo, foto, articoli di giornale dell’epoca, tutto è messo a disposizione dei visitatori. Lo scopo è quello di dare un’immagine completa del personaggio Petrosino, non solo mitica, ma anche umana. Ci sono il violino e gli spartiti su cui studiava, le figurine degli anni 30, i fumetti che ispirò negli anni ‘50, ma anche i libri, i film, le canzoni che in qualche modo parlano di lui.
Immagini dei tanti monumenti che gli sono stati dedicati sono poste accanto alle foto dei suoi principali nemici.
Attualmente il Museo conta 40.000 visite annue e non si può negare che è anche grazie a questo progetto che il ricordo risulta di Joe Petrosino è rimasto così vivo tra la gente.
Padula dista circa 6 km dall’Autostrada A3 (Salerno-Reggio Calabria), con uscita al casello di Padula-Buonabitacolo: si prosegue poi lungo la Strada Statale n.19, a 3 km dal bivio di Padula Scalo. La distanza da Napoli e di circa 146 Km.
Il costo del biglietto della Casa-Museo è di euro 2,00 comprensivo di Guida ordinaria.
Si praticano tariffe scontate per gruppi e scuole ed è possibile effettuare la visita tutto l’anno, sia nei giorni feriali che nei festivi dalle ore 10,00-13,30 e dalle 14,30-19,00.
NEL PERIODO ESTIVO (da Giugno a Settembre) orario, invece, è continuato dalle ore 10,00 alle ore 20,00.
Padula. "Petrosino è nato qua!"
29 Giugno 2009