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Pascoli. L'omicidio delle Stelle Cadenti

Fu ucciso la notte di San Lorenzo il padre del Poeta

di Francesco Guidi 10 Agosto 2015

Le Perseidi sono uno sciame di meteoriti che la Terra attraversa proprio in questo periodo. In agosto.
Le notti delle stelle cadenti sono legate al passaggio della Swift-Tuttle. Ed ognuna di quelle che noi chiamiamo ‘stelle’ altro non è che una particella rilasciata da quella cometa durante le passate orbite.
Ad accorgersi della relazione tra le ‘stelle cadenti’ e la Swift-Tuttle fu un celebre astronomo italiano del passato: Giovanni Schiapparelli. Fu lui a studiare lo sciame nella notte del 10 agosto del 1867. La notte in cui qualcuno uccise il padre di Giovanni Pascoli.
Già. C’è un giallo anche nella notte più attesa dell’anno: la notte di San Lorenzo.
Era proprio il 10 agosto quando Ruggero Pascoli venne ammazzato.
Stava tornando da Cesena e fu all’altezza di San Giovanni in Compito, vicino Savignano, che due uomini gli si pararono dinanzi e gli spararono. Morì sul colpo e il carretto, con la spaventata cavallina, proseguì il suo cammino portando il corpo di Ruggero fino a casa.
Di quell’omicidio non si è mai saputo nulla. Uno dei pochi testimoni del delitto, l’onorevole savignanese Gino Vendemini, combattente garibaldino e fervente repubblicano, in una sua memoria scrisse: l’assassino rimane “ignoto, almeno alle autorità”. Ovvero, la gente conosceva il mandante del delitto. Ma non parlò. Mai.
Gli inquirenti di allora attribuirono l’omicidio ad ambienti estremisti che consideravano Pascoli un “servo dei padroni” e un traditore, schierato con i liberali monarchici. Il magistrato che seguì l’inchiesta indagò due agitatori politici di Cesena, vicini ai movimenti di sinistra, ma solo per mero interesse. Luigi Pagliarani detto Pajarèn e Michele Della Rocca furono però prosciolti. E la tesi del movente politico fu successivamente abbandonata.
E pure Della Rocca e Pagliarani dovevano comunque essere coinvolti in qualche modo. Esecutori materili. Secondo molti. Al soldo di un unico mandante: Pietro Cacciaguerra, l’uomo che prenderà il posto di Ruggero Pascoli nella conduzione della tenuta Torlonia a San Mauro.
Questa una possibile verità. Ma l’omicidio Pascoli rimane un caso irrisolto.
A noi non tocca solo che ricordare che quella notte, il 10 agosto, caddero tante di quelle stelle, che poi Pascoli le ricordò in una poesia meravigliosa.  X agosto.
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

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