Ieri la giornata di Maurizio de Giovanni al Festival della Letteratura di Mantova. Il giallista napoletano tradotto in tutto il mondo svela a Luca Crovi, uno dei padri del noir italiano, come è diventato scrittore. Bagno di folla, incontri, presentazioni, e lui, il papà dell’ispettore Ricciardi, trova anche il tempo per parlare della sua passione per il calcio.
Non si smentisce mai Maurizio De Giovanni. Va a Mantova da protagonista assoluto e si mette a parlare di pallone, e dell’amore di Napoli per il Napoli. Quello di Sarri. Quello di Maradona.
Ieri la giornata praticamente dedicata a lui.
Alle 11,30, a Palazzo San Sebastiano incontro importantissimo. Con uno dei padri del noir italiano. Luca Crovi. Per nove anni conduttore della trasmissione “Tutti i colori del giallo” in onda su Radiodue, ma anche scrittore e redattore della Bonelli.
A Crovi De Giovanni racconta i suoi inizi. Il lavoro in banca, le prime storie, i colleghi che lo iscrivono ad un concorso a sua insaputa e poi il successo improvviso, fulminante, meritato.
La gente lo ascolta affascinata. Il suo è un viaggio nei ricordi, ma anche l’occasione per svelare tanti segreti su Ricciardi e sui romanzi che ormai sono tradotti in decine di Paesi.
Poi, all’improvviso, la virata. De Giovanni si diverte, gli piace Mantova e il suo meraviglioso Festival e comincia a lasciarsi andare. Inevitabile la puntata nel cuore della sua passione numero uno: il calcio (quello che racconta nel suo Il Resto della Settimana).
Il Napoli. Ma anche il modo con il quale i napoletani si vivono il tifo. “Nei miei libri – racconta felice De Giovanni – scrivo di passioni e non potevo non occuparmi di una delle più grandi passioni dei napoletani: il tifo. Eduardo De Filippo diceva che è sciocco essere superstiziosi, ma non esserlo porta male. Conosco una signora di 84 anni che stava in terrazzo mentre il figlio vedeva le partite del Napoli in televisione. Hamsik segna. Lei rientra in casa per qualche minuto poi ritorna in terrazza. Hamsik segna ancora. Ecco da quel momento con qualsiasi tempo, ogni volta che la partita si fa difficile la signora è costretta a stare fuori al terrazzo. Me l’ha raccontato il figlio. Lui le dice: “mammà portate pazienza”. E lei si prende il suo cappottino ed esce”. Ma così la uccidi, ho detto al mio amico. E lui: “ma no, ma no, si conserva meglio”.
Applausi, risate. Questo è De Giovanni. La passione di raccontare. Mischiando misteri e storie. Calcio e delitti.
Dopo l’incontro con Crovi altro evento nell’evento. Lo scrittore incontra Manzini e Carlotto, e Mantova si gode un tris di campioni che giocano e si divertono a parlare di scritture e libri.
La giornata di De Giovanni al Festival finisce con un reading all’Ibs bookshop di Mantova dove c’è anche Marcello Simoni, Patrizia Rinaldi, Pierluigi Porazzi e Romano De Marco.
Ora qualche giorno di riposo e poi ennesimo bagno di folla a Pordenonelegge. Lo aspettano lì sabato 19 settembre col suo ultimo Anime di Vetro. Falene per il Commissario Ricciardi.

Bagno di folla per De Giovanni a Mantova
Lo scrittore napoletano racconta a Crovi gli inizi e la sua passione per il calcio
12 Settembre 2015