Luigi Bernardi è stato il più irriverente, coraggioso e indipendente ‘editor’ italiano.
Fonda Granata Press e scrive un pezzo di storia del fumetto in Italia, si inventa la serie Noir di Einaudi Stile Libro e poi li manda a quel paese, scopre Ferrandino, Fois, Paco Ignacio Taibo II ma non passa la vita a raccontarlo in giro, quindi decide di lasciarsi alle spalle l’editoria e diventa uno scrittore di punta del ‘nero’ italiano. Insomma un figura chiave della scena culturale italiana, editore, scrittore, saggista, sceneggiatore, traduttore e critico fumettistico, che se n’è andato a soli sessant’anni, lasciando un vuoto immenso, e una lezione indimenticabile. Si può essere protagonisti senza vetrine e presenzialismi. Si può lavorare e vincere, solo per passione. Per amore di quello che fai.
Martedì 9 febbraio, presso la libreria napoletana Iocisto, al Vomero, il nostro direttore, Ciro Sabatino, ha incontrato Marco Bernardi, il figlio, e Tommaso De Lorenzis, compagno di strada, amico di sempre di uno dei padri del noir italiano.
Ne è venuta fuori una chiacchierata intorno alla ‘trilogia criminale’ di Bernardi. Il suo Atlante Freddo apparso per i tipi di Rizzoli. Ma anche un bel ricordo di Bernardi, di quello che è stato, quello che ha rappresentato, per il mondo del giallo e del noir.
Se vi va di rivedere l’intervista ecco il posto giusto.
INTERVISTA A MARCO BERNARDI E TOMMASO DE LORENZIS: UN RICORDO DI LUIGI BERNARDI.