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2009, arrivano i ladri di identità

di Gialli.it 25 Settembre 2009

Il fenomeno è ormai diffusissimo soprattutto in rete. Rubano carte di credito, carte d’identità, codici di accesso. Si fingono quello che non sono. Nella rete, con le banche, nei furti di appartamento. Sono i ladri di identità. Sono i criminali che nell’epoca della globalizzazione guadagnano di più. E un giorno potresti accorgerti di avere il conto prosciugato, di essere stato in un posto che in realtà non hai mai visto. O magari di finire in prigione. Come è accaduto a Luca Cesaretti rilasciato il 16 settembre dopo cinquanta giorni di galera.
di LAURA CIOTOLA
E’ comodamente steso sul letto di casa sua a guardare la televisione quando i carabinieri lo portano via. Mandato di cattura internazionale per furto. Un castello a Pullach in Germania nel 2002. Un appartamento a Villach in Austria nel 2003. Una villa a Monaco di Baviera nel 2006. E il suo Dna è lì che lo inchioda. Luca Cesaretti. Lo stesso Luca Cesaretti fermato e schedato in Austria nel 2003. E’ stato ribattezzato il giardiniere Arsenio Lupin. Già perché Luca Cesaretti di mestiere fa il giardiniere. Ed è a lui che il 9 luglio è arrivato l’ordine di arresto europeo emesso dalla pretura di Rosenheim. Il problema è che Luca Cesaretti, residente a Empoli e di professione giardiniere, in Germania e in Austria non c’è mai stato.
Dopo 50 giorni di prigione, grazie all’ostinazione del suo avvocato, Antonio Virzì, e grazie ad agende, fatture della sua impresa di giardinaggio relative ai giorni dei furti, amici e conoscenti (compreso un carabiniere) pronti a testimoniare, la Procura di Firenze lo ha rilasciato. La prova determinante è stata la comparazione delle impronte digitali. Quelle prelevate in Germania nel 2003 e ritrovate poi nella villa, a Monaco di Baviera, nel 2005, non corrispondono a quelle di Luca Cesaretti, o almeno, del “vero” Luca Cesaretti.
Scambio di identità. O forse è meglio dire furto d’identità. Il ladro gli ha rubato tutto. Il nome e cognome, la professione, la vita. Per 50 giorni.
Furto di identità. Un fenomeno in espansione
Fino a qualche tempo fa, fino a quando internet non ne ha amplificato la portata, quello del furto di identità era un reato circoscritto e sottovalutato. Oggi non è più così.
I nuovi Lupin del XXI secolo si impossessano del nome e dei dati altrui. Nessuno spargimento di sangue, nessuna arma, nessun contatto. Uccidono se stessi e poi rinascono. Come la fenicie. Chi perde la pace, la sicurezza e la vita è la vittima violentata e privata dei propri soldi e dei propri diritti.
Le modalità di cui si servono per reperire i dati sono diversissime e vanno dal recuperare documenti cestinati alla più nota pirateria informatica. La pirateria. La nuova frontiera della frode. Il movente. Ovviamente i soldi.
In America nel 2005 sono state rubate oltre 8 milioni di identità. Se si pensa che il guadagno va da un minimo di 500 dollari ad un massimo di 6000 dollari per tipologia di furto, le cifre diventano astronomiche.
In Italia siamo un po’ più fortunati. Il fenomeno non è ancora dilagante. Non ancora.
Il metodo? Un attacco di spam. Una massa di email inviate senza il consenso dei destinatari sparge un cavallo di troia (definito in gergo trojan) nei pc. Un programma si insinua nella memoria dei computer. Lo rende vulnerabile. Accessibile. E il gioco è fatto. Vere e proprie organizzazioni criminali sottraggono identità, coordinate bancarie, numeri di carte di credito direttamente dai computer degli utenti, siano essi dipendenti di un’azienda o privati cittadini.
E questo è solo uno dei tanti scenari di guerra moderna. Ci sono gli sms, le promesse di guadagni facili, le email false. Spamming. Phishing. Whaling. Spoofing. Ma che roba è?  I poveri utenti della rete sono persi, abbandonati, non capiscono, non sanno. Il gioco è ancora più facile. Come il lupo con l’agnello.
Offerta di identità. Un fenomeno appena nato
I ladri d’identità si nascondono. Tramano nell’ombra di un pc e negli angoli bui della rete.  Ma non è sempre così. Perché c’è qualcuno che con questo fenomeno riesce anche a guadagnarci legalmente. E’ storia di oggi. In Giappone si sono inventati un nuovo mestiere. Procacciatori di identità false. Ovviamente legali. Serve un amante per ingelosire il marito? Un testimone per un matrimonio? Un caro amico per un’occasione speciale? Un finto capo ufficio? Le agenzie, per un compenso minimo di 100 euro, per una prestazione media e “silenziosa”, riescono a fornirti qualsiasi cosa tu voglia. Negli ultimi tre anni il numero delle agenzie è raddoppiato. La più grande, la Office Agent, offre mille identità per tutte le richieste.
Leggendo la notizia viene da sorridere. Ma guarda un po’ cosa si sono inventati.
Ma mettendo assieme i due fenomeni pensi a come il nostro mondo stia diventando davvero misterioso e incomprensibile. Da un lato c’è chi è violato della propria identità. Dall’altro c’è chi della propria identità non sa che farsene e prova a vivere la vita di altri o a vivere la propria fingendo che sia quella di un altro.

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