Una nave diventa “fantasma” nel momento in cui il suo equipaggio è costituito solo da fantasmi. Era il 13 dicembre 1872 quando nelle acque tra il Portogallo e l’arcipelago delle Isole Azzorre, il brigantino Dei Gratia avvistò un’altro brigantino, con le vele spiegate, ma con a bordo… nessuno. Era la Mary Celeste.
di LAURA CIOTOLA
La nave varata in Canada nel 1860, partì da New York il 7 novembre 1872, dopo aver imbarcato un carico di alcool industriale per conto della Meissner Ackermann & Coin. Era diretta a Genova. Al comando c’era Benjamin Briggs. Con lui, la moglie Sarah Elizabeth, la figlia di due anni, Sophia Matilda, due aiuti e cinque marinai.
Quando David Reed Morehouse, il capitano del Dei Gratia, scorse la Mary Celeste con il suo cannocchiale, notò subito qualcosa di molto strano: sembrava che nessuno la governasse.
Ordinò ad alcuni dei suoi uomini di raggiungere la nave e questi appurarono che si, la nave era deserta. Vi trovarono riserve di cibo, abiti gettati all’aria e gli oggetti personali di quello che era stato l’equipaggio. Non vi era traccia, invece, della scialuppa di salvataggio. L’ultima annotazione del diario di bordo attestava che la nave era giunta in vista di Santa Maria delle Azzorre il 25 novembre.
Morehouse portò la Mary Celeste al porto di Gibilterra. Era il 15 dicembre. Da quel momento si rincorsero ipotesie e leggende sul quel fantomatico equipaggio che sembra non essere mai esistito.
Il procuratore generale di Gibilterra, Fredericck Solly Flood, sospettando che Briggs e Morehouse si fossero messi d’accordo per spartirsi il denaro della ricompensa da parte del proprietario della Mary Celeste, aprì un’inchiesta. Questa ipotesi venne presto smentita, ritenendo che a Briggs, comproprietario della nave, poco sarebbe convenuto.
Altre ipotesi vennero fatte quando fu rinvenuto, sul brigantino fantasma, una spada macchiata di rosso. Si pensò, addirittura che Briggs, ubriaco, avesse ucciso tutta la truppa. Ma anche questa ipotesi cadde nel nulla quando si constatò che sulla spada c’era solo ruggine.
L’inchiesta fu chiusa per mancanze di prove.
Le teorie di Doyle
Nel 1884 Arthur Conan Doyle, con un suo racconto, riaprì l’interesse sulla nave fantasma. Ma la sua storia, se per molti versi si avvicinò alla realtà, per molti altri risultò fantastica.
A dispetto di quanto raccontò lo scrittore britannico, infatti, non fu trovato del cibo ancora caldo e un gatto nero sulla nave abbandonata.
Nel 1913, lo Strand Magazine pubblicò le memorie di Abel Fosdyk, presunto passeggero segreto della Mary Celeste. Lo stesso sosteneva, in tali suoi scritti, che il capitano Briggs, durante una sfida con i marinai, si sarebbe gettato in acqua vestito, mentre l’equipaggio, compresi moglie e figlia di Briggs, lo guardavano da un ponte speciale appositamente costruito per vedere quanto accadeva. Poi il ponte si sarebbe spezzato e l’intera ciurma sarebbe andata in pasto agli squali. Fosdyk solo, aggrappato a un pezzo di ponte si sarebbe salvato. Ma, timoroso di non essere creduto, non avrebbe raccontato a nessuno la verità. Tuttavia fu l’ennesima teoria bocciata dal fatto che i dettagli sulla nave forniti da Fosdyk erano sbagliati.
Ma le ipotesi hanno continuato a rincorrersi per molto tempo.
Alcune di queste vogliono che l’equipaggio, spaventato dalla fuoriuscita di vapori provenienti dal carico di alcool, avesse abbandonato la Mary Celeste, disperdendosi in mare. Altre teorie parlano di pirati. Ma anche queste sono state scartate perchè il prezioso carico fu ritrovato intatto.
Altre leggende
Ci sono poi ipotesi forse meno credibili, ma sicuramente più affascinanti che spiegano con gli alieni la scomparsa dell’equipaggio.
Fatto sta che la nave maledetta ha continuato a solcare i mari e a mietere vittime.
In uno dei suoi viaggi trasportò animali, che però furono rinvenuti morti nella stiva prima di arrivare a destinazione.
Nel 1884 la nave partì da Boston con Gilman Parker che, fece registrare un carico di scarso valore come fosse prezioso, assicurandolo per una cifra esorbitante, per poi far naufragare la Mary Celeste vicino ad Haiti. Gilmann fu smascherato assieme ai suoi soci e tutti ebbero una triste fine. Gilmann morì povero e di altri due marinai, uno si suicidò e l’altro finì in manicomio. Poi nel 2001 la sensazionale scoperta.
Il relitto della «nave fantasma» di Arthur Conan Doyle, è stato trovato dalla spedizione americana di Clive Cussler, vicino alla scogliera di Rochelais, al largo delle costa di Haiti.
Mentre il mistero continua a ruotare intorno a quelle dieci persone che nel lontano 1872, sono state inghiottite dal nulla.
La Leggenda del Mary Celeste
25 Novembre 2009