In tutti i campi esistono misteri e cose mai spiegate. L’enigma per eccellenza nel campo della pittura è la Gioconda. Nei suoi occhi Leonardo avrebbe lasciato l’ultimo inquietante messaggio. Lo svela Silvano Vinceti. Lo stesso studioso che qualche mese fa tentò di ritrovare il corpo di Michelangelo Merisi. Caravaggio.
di LAURA CIOTOLA
Il quadro, opera del più noto Leonardo Da Vinci, rappresenterebbe, ma neanche questo è mai stato dato per certo, Lisa Gherardini, cioè “Monna” Lisa, diminutivo di Madonna, moglie di Francesco di Giocondo.
La celebre “Signora”, che vide la luce tra il 1503 e il 1514 circa e che subì diverse modifiche da parte dello stesso Leonardo, non ha mai smesso di far parlare di sé.
E’ la prima volta infatti che in un ritratto non viene riprodotta semplicemente una forma esteriore bensì un’anima, un messaggio, un enigma appunto.
Non si contano le citazioni del cinema, della televisione e della musica che hanno avuto come oggetto l’immagine della Gioconda così come non si contano i libri che hanno tratto ispirazione dal suo mistero, come il noto “Codice da Vinci”, romanzo thriller dello scrittore Dan Brown, nel quale la Monna Lisa conteneva indizi nascosti sul nascondiglio del Sacro Graal, il calice usato da Gesù durante l’Ultima Cena.
Da sempre negli occhi della Gioconda, tra le sue labbra, nei lineamenti del suo viso, tra le sue mani mestamente appoggiate sul grembo e tra i suoi capelli si cerca un codice, un messaggio segreto lasciato per noi dal genio del Rinascimento Italiano ed è da sempre che critici d’arte, storici e appassionati di tutto il mondo cercano di interpretare il mistero che emana dal suo sguardo imperturbabile.
L’ultima rivelazione ci viene dal Presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, Silvano Vinceti, che ha reso noto, in questi giorni, la presenza delle lettere L e V nell’occhio destro della Gioconda; delle lettere, forse ’CE’ o forse una ’B’ all’interno dell’occhio sinistro e del numero 72 in uno degli archi del piccolo ponte situato sollo sfondo destro della stessa.
Secondo il Vinceti le due lettere L e V, potrebbero essere proprio le iniziali di Leonardo mentre il numero 72 rappresenterebbe il suo pensiero filosofico, esoterico e religioso.
Secondo la studiosa savonese Carla Glori invece, nelle pupille della modella comparirebbero le lettere S e G, che identificherebbero nella Gioconda, Bianca Giovanna Sforza, la giovane figlia di Federico il Moro, mentre il paesaggio sullo sfondo del ritratto rappresenterebbe il borgo piacentino di Bobbio e il numero 72 potrebbe riferirsi proprio alla distruzione del Ponte Gobbo di Bobbio (Piacenza) avvenuta nel 1472 a causa dell’onda di piena del Trebbia.
In base alle ipotesi avenzate dalla stessa Glori, Leonardo pose il numero 72 sotto l’arcata del ponte Gobbo per ricordare quella devastante piena del Trebbia e probabilmente per far sì che qualcuno identificasse il misterioso sfondo del dibattutto dipinto.
L’identità della Monna Lisa
Ma i misteri che ruotano intorno alla Gioconda sono molti, come molte sono state, nel tempo, le teorie che hanno cercato di fare chiarezza sulle ombre che, da sempre, accompagnano il ritratto.
Ad essere messa in dubbio è stata, molte volte, proprio la donna protagonista del dipinto.
Secondo uno studioso fiorentino, Giuseppe Pallanti, conformemente alle testimonianze del Vasari, primo biografo del celebre pittore e che per primo, nelle ”Vite” del 1550, chiamò ”Monna Lisa” l’enigmatico quadro, la Gioconda era Lisa Gherardini, seconda moglie del ricco setaiolo fiorentino Francesco Del Giocondo.
Sarebbe stato il padre di Leonardo, notaio più importante di Firenze, e che annoverava tra i suoi clienti proprio i Del Giocondo a procurare il committente al figlio. Inoltre risulta che Leonardo visse in Santissima Annunziata, proprio dove i Del Giocondo avevano la cappella di famiglia e dove la donna presumibilmente si recava spesso a pregare.
Molti storici condividono la tesi, anche se alcuni contrastano l’identità del committente che sarebbe stato non il marito di Lisa, Francesco del Giocondo ma Giuliano dei Medici, il suo amante.
Alcuni storici, invece, vedono nella Gioconda un ritratto di Isabella Gualandi, gentildonna napoletana favorita di Giuliano dei Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico.
Altre interpretazioni, basate sulla sovrapposizione a computer di un autoritratto di Leonardo e della Gioconda, vedono nel volto della donna lo stesso pittore che avrebbe semplicemente azzardato un burlesco autoritratto.
Anche Freud diede la sua interpretazione sull’identità della Monna Lisa ipotizzando che potesse essere un ritratto postumo della madre di Leonardo, Caterina.
Nel 2004, in seguito ad una radiografia tridimensionale eseguita sul dipinto dai ricercatori del Centro nazionale delle ricerche canadese (Cnrc), si rilevò che Monna Lisa era rivestita da un fine velo di mussolina, che all’epoca era portato dalle donne incinte o da quelle che avevano partorito da poco.
Questo particolare che era stato, fino ad allora, nascosto dalla vernice, rinvigorì la tesi secondo la quale la Gioconda era proprio Lisa Gherardini, raffigurata dopo aver messo al mondo il secondo dei suoi cinque figli.
Gli altri misteri
Ma se l’identità della Gioconda è stato, ed è tuttora uno dei misteri su cui più ci si accanisce, diversi altri sono gli enigmi che ancora lasciano perplessi.
Tanti dubbi vengono dal paesaggio che fa da sfondo al dipinto e che se per alcuni storici rappresenterebbe un luogo reale, per altri è il frutto della fantasia di Leonardo.
Ignoti restano anche i motivi per cui il ritratto prese vita. Se infatti le ipotesi più condivise restano quelle per cui il capolavoro venne commissionato, ci si chiede, da più parti, perché Leonardo non se ne separò mai fino alla sua morte. Tale attaccamento dell’autore alla sua opera poteva derivare dal fatto che la donna rappresentasse una persona amata, o che Leonardo, non ancora soddisfatto del risultato, si prodigasse in continui ritocchi.
Forse studi più approfonditi e interpretazioni successive sveleranno finalmente il segreto che cela il dipinto, ma più probabilmente siamo semplicemente di fronte a un giallo inspiegabile e l’anima immortale della Gioconda, trascinando con sé il suo mistero, continuerà a vagare per i corridoi del Louvre mentre lo sguardo vagamente burlesco della Monna Lisa continuerà a farsi beffa di noi distratti osservatori.
Gioconda. Misteriosi segni nascosti negli occhi. L'ultimo mistero di Leonardo
13 Gennaio 2011
è interessantissimo voglio saperne di più
Una spiegazione è che quando il committente ricevette il dipinto lesse in viso al Leonardo lo sgomento per la separazione e gli lasciò l’opera, per solidarietà umana e per mecenatismo.
non ci sono solo quelle!!!! ho guardato una copia del ritratto e ho trovato tantissimi
numeri sullo sfondo: anche la scritta “cure” a 2 mm sopra il ponte!!!
Dopo aver letto attentamente tutte le ipotesi e aver riflettuto a lungo ho trovato una mia spiegazione.
Leonardo Da Vinci per me con questo quadro vuole rappresentare le morti e le catastrofi.
LA TEORIA DELLA RICERCATRICE MAGDALENA SOEST: “MONNA LISA ERA CATERINA SFORZA”
Magdalena Soest ha presentato e pubblicato le sue rivoluzionarie scoperte e analisi ripetutamente dal 2002 (recentemente nei due libri: M. Soest, ‘La tigressa. Das Leben der Mona Lisa’, 374 p., 2009; M. Soest, ‘Caterina Sforza ist Mona Lisa. Die Geschichte einer Entdeckung’, 454 p., 2011).
Si tratta di una teoria assolutamente nuova e plausibile. E si tratta di una recerca eccezionale, approfondita, multidisciplinare, che ha abbandonato tutti i sentieri battuti … Io non volo entrare nel complesso e detaglio. Per addurre un solo esempio: Magdalena Soest e’ colei che ha, per la prima volta nella storia dell’arte, scoperto e analizzato i simboli che si trovano nella Monna Lisa – gli emblemi degli Sforza e dei Medici (scilicet ‘biscione visconteo’, ‘fleur de lys’, ‘anelli’), i simboli che identificano e onorano Caterina Sforza, la figlia di Galeazzo Maria Sforza e la vedova di Giovanni de’ Medici!
“I numeri e lettere” della Gioconda sono sciocchezze, sono prodotti della fantasia. Realisticamente, nessuna lettera o numero e’ visibile, e nessuna lettera o numero e’ stata rilevata durante le numerosi esami di ‘Centre de recherche et de restauration des musees de France’. “I numeri e lettere nella Gioconda” (i. e. la ‘scoperta’ di Carla Glori) sono un prodotto dell’invecchiamento della pittura. Ha provocato moltissime crepe: il materiale, la base di partenza di interpretazioni fantasciose. – Finche’, la teoria di Carla Glori non ha trovato alcun fondamento.
Ma recentemente Carla Glori ha fatto una aggiunta alla sua teoria. Dice, che ha fatto un studio sui ricami della scollatura della Gioconda e che ci ha identificato dei simboli sforzeschi; inoltre, che nel paesaggio della Gioconda ha scoperto il serpente sforzesco … Come?? Dal 2007 (ai piu’ tardi) Magdalena Soest sostiene che la bordatura sul decollete’ della dama ritratta riporta gli emblemi dei casati degli Sforza e dei Medici, e che nel paesaggio e sulle pieghe dell’abito, e’ evidente la forma del serpente, anch’esso simbolo sforzesco (‘biscione visconteo-sforzesco’). Mi sembra che Carla Glori abbia seguito le orme della Soest. Direttamente ha raccontato una delle tante scoperte scientifiche della Soest – senza indicazione delle fonte e senza citare il nome dell’autrice: Magdalena Soest …
secondo me ,lo sguardo così misterioso della gioconda vuol far suscitare in noi osservatori, una cosa interessante…come avete notato nello sfondo la gioconda sembra trovarsi in un luogo mai conosciuto..un luogo misterioso.. forse dal suo sguardo felice ma nello stesso tempo misterioso, vuol farci che dove era in quel momento lei era felice ma pensava che lì mai nessuno poteva capire chi era veramente… in quel posto sconosciuto da tutti e misterioso mai nessuno l’avrebbe trovata..
forse si…o forse metà leonardo e metà lisa