E’ iniziato a Torquay il Festival Internazionale dedicato alla scrittrice di gialli più famosa di tutto il mondo. Parliamo di quella che ha nascosto un cadavere in biblioteca, che ha viaggiato su un treno insieme ad un assassino, che ha creato la filastrocca che tutti i bambini hanno paura a dire ad alta voce, ancor di più se sono in dieci seduti in cerchio. Tra reading, proiezioni di film, passeggiate nei luoghi più famosi ed eventi caratteristici, ci si ritroverà a festeggiare il 125esimo anniversario di Agatha Christie. Tra tutti gli eventi, per quelli che amano la cucina, mercoledì 16 settembre la scrittrice francese Anne Martinetti, autrice del libro Crèmes & Chatiments, si ritroverà a cucinare, per tutti gli ospiti, dei piatti basati sui libri di Agatha Christie. Nel suo libro, infatti, si possono trovare le ricette della tradizione gastronomica inglese e internazionale spaziando dall’arte della colazione alle torte di Poirot, dai pasticcini e canapé per il “tea time” in compagnia di Miss Marple ai piatti esotici assaggiati dalla scrittrice nei suoi viaggi intorno al mondo, ai cibi per i picnic che la Christie adorava fare fin dall’infanzia.
L’abbiamo intervistata.
Da dov’è nata l’idea di scrivere questo libro?
“L’idea della cucina e, quindi, di conseguenza di scrivere un libro come questo, viene direttamente dai racconti di Agatha Christie, perché l’arma spesso è un buon piatto, com’è la torta al cioccolato nel libro Un delitto avrà luogo, o il fish butter in La parola alla difesa, ed anche la marmellata di arance, la tipica marmellata inglese! Inoltre, quando studi la sua vita e ti ritrovi immersa nella sua storia, non passa un secondo che subito scopri che era una buongustaia, amava la panna rappresa (ndr. originaria del West Country, è una delle più deliziose farce per dolci, paste e dessert), le mele, i gamberi… proprio come me!”
Sappiamo che Agatha Christie è la regina del crimine ma nei suoi libri, appunto, la cucina è un elemento fondamentale. Secondo te, un piatto ben cotto è un’arma più misteriosa rispetto ad una semplice arma da fuoco?
“Di sicuro per uno scrittore è molto più interessante uccidere i suoi personaggi con un pasto o delle bevande perché ci sono tante persone che mangiano quello stesso piatto o bevono quello stesso liquido. Di conseguenza, è più difficile capire chi sarà la vittima e, senza dubbio, chi sarà l’assassino. Per esempio, nel romanzo Giorno dei morti nessuno sa chi l’assassino vuole uccidere fino alla fine del libro!”
Che tipo di legame c’è tra la cucina e la vita reale della scrittrice?
“Durante la sua infanzia, Agatha Christie si era molto legata alla cuoca che lavorava a casa dei suoi genitori, una donna di nome Jane Rowe, molto importante per lei. Jane cucinava tutto il giorno tutti i giorni, meno che uno, e la scrittrice è stata in grado di descrivere i panini, le focaccine, i muffins e i budini così bene che di sicuro, il lettore, non può che iniziare ad avere l’acquolina in bocca. Sicuramente, il rapporto instaurato con questa donna è stato per Agatha il primo passo verso un mondo fatto di profumi e sensazioni diverse.”
Lo hai accennato già prima, la nostra scrittrice di gialli era, quindi, una buongustaia…
“Sì. Quando ti ritrovi a studiare la sua vita, scopri i suoi piatti preferiti, da quelli più semplici a quelli più ricercati e deliziosi. In particolare, nella sua autobiografia, descrive una cena speciale, quella di Natale, che si sa essere in Inghilterra particolare per i cibi e per il tacchino. Credetemi, quella descrizione è fantastica! Dozzine di piatti e dolci, il famoso Christmas pudding, persone che si ritrovano seduti intorno alla tavolo a mezzogiorno per alzarsi a mezzanotte!”
Il mistero è ovunque! Credi ci sarà anche nella sua casa dove, nel corso del Festival, ti ritroverai a cucinare?
“Beh… spero che il fantasma della mia scrittrice preferita venga ad assaggiare la mia “morte deliziosa” e le mie torte!”
Preparerai qualcosa di veramente speciale per i fans che verranno al festival? Puoi darci qualche indizio per noi curiosi?
“Cucinerò una torta al cioccolato come l’arma del delitto nel romanzo Un delitto avrà luogo e qualche torta (con o senza stricnina, ancora non so, vedremo…). Forse farò anche qualche panino con i cetrioli (chissà se saranno con o senza arsenico…).”
La sua morte non ha cambiato niente nel suo successo, la scrittrice inglese resta l’autore più letto al mondo. Che cosa pensi di questa dichiarazione e della sua astuzia?
“Credo che i libri di Agatha Christie abbiano sempre così tanto successo perché sono tutti diversi. Non ripete mai gli stessi personaggi, la trama è sempre diversa e sono moderni, con humour, temi sociali e critica letteraria. I domestici, inoltre, sono spesso più intelligenti rispetto alla piccola nobiltà! Ho letto e riletto tutti i suoi romanzi e i suoi racconti, ogni volta scopro sempre qualcosa di nuovo.”
Crèmes & Chatiments riguarda solo la scrittrice o ci sono dei riferimenti e dei legami con qualche altro scrittore legato al mistero e al cibo?
“Ce ne sono alcuni… Ho scritto anche qualcosa su Sherlock Holmes (uno degli scrittori preferiti di Agatha Christie), il quale era un buongustaio proprio come Sir Arthur Conan Doyle. Il libro si chiama Elementary, my dear Watson. Ma questo non è l’unico, ne potete trovare un altro sul grande artista inglese Alfred Hitchcock, Dial C for Cooking. L’Inghilterra, come vedete, è il mio secondo paese!”
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13 Settembre 2015