A volte capita di indagare misteri che non sembrano misteri. Ma lo sono molto di più.
Nessun delitto, nessun fantasma o alieno. Solo una sfera arancione, che tutti conoscono, ma nessuno sa veramente come è nata.
Oggi vi raccontiamo il ‘mistero del Super Santos’. Un enigma fitto di domande senza risposta, da fare invidia a Dan Brown. Mettetevi comodi. C’è un incredibile giallo nella storia del pallone più famoso d’Italia.
Ecco la cronaca semi-seria del mistero del Super Santos.
di Ciro Sabatino
I bambini col pallone
Io non sono bravo, in matematica. Ma mi sono fatto un calcolo veloce. E alla fine penso di non essere troppo lontano dalla verità.
Facciamo questo ragionamento.
Lui è nato nel 1962. Dicono. E oggi siamo nel 2014. Quindi sono trascorsi 52 anni dalla Sua prima apparizione. E fin qui, tutto facile. Ora viene il complicato.
Se non mi sbaglio un anno è composto da circa 52 settimane. Ok? Ok.
Facciamo una cosa facile facile. Consideriamo che un bambino gioca a pallone, in media, 3 volte alla settimana. Quindi, diciamo, che in un anno gioca a pallone 156 volte. Più o meno.
Bene. Ora moltiplichiamo le 156 partitelle annue di un ‘bambino col pallone’ per i 52 anni che ‘quel’ pallone esiste. Su excel esce che dal 1962 ad oggi, in Italia, un bambino di sessant’anni circa, ha giocato, per strada, nei cortili, nelle piazze, nei vicarielli e nei prati più o meno 8112 partitelle. Perfetto.
Ora siamo al salto mortale.
Facciamo che dal ’62 ad oggi l’Italia ha avuto una media di 8092 comuni. Senza contare le frazioni. E convinciamoci, che tra una metropoli come Milano e un pugno di case come Pollica nel salernitano, non esageriamo se diciamo che ogni giorno, per 156 volte l’anno, nell’arco di 52 anni, circa 24 bambini hanno organizzato una partitella. Cinque contro cinque, tre contro quattro, e anche, a culo, undici contro undici.
Sapete cosa significa? Significa che dal 1962 ad oggi un miliardo e cinquecentosettantacinque milioni di bambini (la cifra ‘precisa’ è 1.575.415.296) hanno almeno una volta nella loro vita dato un calcio ad un Super Santos.
Basterebbe questo per avere la dimensione del successo stratosferico di questa sfera di gomma che pesa 280 grammi e, a differenza del Super Tele, se gli dai un calcio non se ne vola.
Si tratta, senza tema di esagerare, di uno dei ‘giocattoli’ più famosi della Storia. Un oggetto di culto che nessuno, ma proprio nessuno, può dire di non conoscere. Roba che neanche un iPhone può vantare. Considerando che mia madre, ad esempio, non sa neanche cos’è un iPhone, mentre mi ha bucato almeno un centinaio di Super Santos, e quel pallone arancione, con le bande nere e la scritta gialla, se lo ricorda. Altroché se se lo ricorda.
Il mistero del Super Santos
Ora, parlando di un oggetto del genere, uno si immagina che l’azienda che lo produce, e anche la città dove è nata questa azienda, abbia intitolato una strada, una piazza, un monumento, a quel magnifico pallone arancione compagno di ogni nostro pomeriggio. E invece no. Voi non ci crederete, ma il Super Santos è un vero e proprio mistero,
Ma andiamo per ordine. Come scrivono quelli che non sanno scrivere.
La storia ufficiale dice che il Super Santos sarebbe nato nel 1962, grazie all’intuizione di un operaio della ditta Mondo. Il nostro si chiama Stefano Seno, e pare si sia inventato il pallone più amato dagli italiani, dopo la vittoria del Brasile ai mondiali del ’62.
Questo dicono tutti. E questo sta scritto su Wikipedia, al secondo rigo del capitoletto intitolato ‘Caratteristiche’.
Nessun mistero dunque. Ma andiamoci piano. Non è esattamente così. Per una serie di motivi che proviamo ad elencare.
Intanto, già nell’attuale nota dedicata al Super Santos da Wiki, non c’è scritto preciso preciso “il Super Santos nasce nel 1962”, ma viene usata una strana formula. Questa: “La nascita del Super Santos risale al 1962”. Che non è proprio la stessa cosa di ‘nasce’. Ma questo è un dettaglio. Il mistero comincia a diventare inquietante quando si prova a fare una ricerca su Google.
Voi scrivete la parola Super Santos, e scoprirete che ci sono alcune pagine che riportano una scheda di Wikipedia dove si legge a chiare lettere che l’origine del Super Santos è sconosciuta. E non si fa riferimento a nessun Stefano Seno. E meno che mai ad un qualsivoglia ‘inventore’ del pallone più noto dello Stivale.
Quella pagina è stata sostituita da qualche anno. Ci può stare. Si tratta di un aggiornamento con delle notizie più approfondite. Ma ammetterete che è strano che la Mondo abbia scoperto solo ora il vero inventore del suo prodotto più venduto.
Già, la Mondo. Gloriosa azienda piemontese fondata da Edmondo Stoppiana. Questa è gente che ha pavimentato tutti gli stadi del globo, che ha fornito servizi e prodotti a tutte le più importanti manifestazioni sportive del secolo. A partire dai Mondiali e finire alle Olimpiadi. Tanto per intenderci.
Ecco. Loro sono i produttori del Super Santos. E ne sarebbero anche gli inventori. Eppure, se voi vi fate un giro sul loro sito del Super Santos non c’è traccia. Solo una notarella nella History della società.
Vi sembra normale? Qua stiamo parlando del Super Santos. E se i calcoli che avete letto sopra sono vicini alla realtà, non sarebbe folle dire che di quel pallone di gomma si sono venduti miliardi di esemplari. Fatturati da copogiro. Roba che i proprietari della Mondo dovrebbe chiamare i proprio figli SuperSantos e SuperSantina. E invece… Niente. Zero. Il pallone cult è citato nel sito manco fosse una qualsiasi cucina di Peppa Pig. Non è possibile. Siamo nel cuore del mistero. Del giallo. Che Gialli.it non poteva non aggredire col piglio che da sempre ci caratterizza. Investigatori dell’impossibile. Detective di tutte le anomalie di questo universo. Noi volevamo sapere di più e non ci siamo fermati ad internet. Il ‘mistero del Super Santos’ andava svelato.
Una strana telefonata
La telefonata l’ho fatta io. In persona.
In un pomeriggio freddo d’inverno, mentre per strada nessuno osava giocare a pallone, e mentre ascoltavo la splendida Super Santos del grande Tony Tammaro, ho chiamato la Mondo Spa. E gliel’ho detto. Sono un giornalista investigativo. Vorrei parlare con un responsabile.
“Di che si tratta?”, mi ha risposto una voce delicata. “Del Super Santos”. Ho risposto senza indugi.
Silenzio. Poi la signorina al telefono sfodera un classico delle situazioni imbarazzanti. “Mi scusi – ha detto – in azienda è in corso una riunione molto delicata e nessuno può risponderle”. Non ho detto nulla. Ho aspettato. Fermo. Deciso. Determinato. Dopo qualche secondo Lei ha aggiunto “Faccià così, mi mandi una mail e mi spieghi con chi vuol parlare e perché. Le risponderemo prestissimo”.
Ho ringraziato, pigiato ‘fine conversazione’ sul mio iPhone 5 e basta, e ho scritto la mia mail.
Beh… era un pomeriggio d’inverno. Nessuno giocava a pallone per le strade di un Vomero freddo e piovoso.
Oggi mancano poco più di venti giorni alla primavera. Frotte di bambini usciranno dalle case col loro pallone arancione sotto il braccio. I cancelli si trasformeranno in porte. I nonni in arbitri. I portieri dei palazzi in mostri a tre teste. Ogni vetro dei piani rialzati della mia Napoli proverà un sottile brivido di terrore. Ma a me la risposta della Mondo Spa non mi è mai più arrivata.
Il Super Santos, la sua vera origine, e il suo inventore rimane un mistero lungo come la partita più bella della nostra vita. Quella che abbiamo cominciato a sei anni, e che non smetteremo mai di giocare. Sempre e per sempre.
Il mistero del Super Santos
Il pallone più famoso della Storia ha un segreto
28 Febbraio 2014
Quando si dice “giornalista d’assalto”,che la Mondo inizi a tremare. Premo publish sullo schermo del mio ipad mini 1 ……:p!
Molto interessante, ma ci sono spiegazioni…Prima di tutto viviamo in un paese che fa dell’ingratitudine uno dei propri marchi di fabbrica, e non stupisce che un pezzo di storia venga relegato a una noticina….Inoltre il tuo approccio è stato forse troppo schietto, perchè qualificandoti come giornalista investigativo li puoi aver messi sul chi vive, immaginandosi domande su presunte irregolarità o bilanci truccati….
Ciao , ho letto interamente questo pezzo . Secondo me per svelare questo mistero devi contattare la Trial , se ricordo bene ci stà qualche persona della Zona di Benevento che produce questo tipo di palloni e lui lo conosce . Se ricordo bene , è stato proprio lui ad inventare questo pallone , dato che questo pallone viene prodotto tramite la tecnica dello stampaggio a Rotazione . L’italia prima ne era piena di questi lavoratori artigianali che facevano questo tipo di tecnica . Adesso si è spostata solo nelle aree di grande settore , vedi i sediolini di plastica ed altri tipi di prodotti . Non sò se conosci un pò la storia del super tele , che era fatto in modo più semplice rispetto al super santos . Per altre info mandami una mail .
Ma praticamente il super Santos era il precursore del tango?
Anche io come te Gianpaolo ho letto tutto l’articolo, e il tuo commento…mi domando chi tu sia e come tu faccia a sapere certe cose.
Il proprietario della Trial è un signore educatissimo, che si sarebbe messo a disposizione e ti avrebbe raccontato e detto un po’ di storia e ti avrebbe rimandato al signore della zona di Benevento che citavi.
Lui altra persona umilissima ti avrebbe citato un altro pò di storia dell’evoluzione dei palloni in Italia (sicuramente lui è stato fra i primissimi), saresti così giunto alla gloriosa RubberToys e per finire alla “Plasmech” (non ricordo se si scriveva così o con la K finale). E li avresti trovato fine all’arcano. Non so se come dice wikipedia il pallone sia stato ideato da Stefano Seno, ma se così fosse all’epoca doveva essere un dipendente Plasmech e non della Mondo. Il pallone sotto il copyright della Mondo probabilmente ha altre origini e forse anche un altro anno di nascita! La verità vive nel nel proprietario della defunta Plasmech, bisognerebbe riuscire a contattarlo!
p.s.: il disegno delle righe del Super Santos è stato pensato se non sbaglio per il pallone dei mondiali del ’54.
Gianpaolo non so chi tu sia, ma io ho informazioni ancora più dettagliate, le ho provate a pubblicare ma non hanno accettato il mio commento…e non capisco il motivo…io conosco sia il propietario Trial, che il signore di Benevento che la vicenda tutta….peccato non poter dire la mia.
Puoi scrivere in privato a cirosabatino@gmail.com? Siamo curiosissimi. 🙂
C’era anche un altro tipo di pallone abbastanza di successo, per noi ragazzi oggi over 50: era l’England, che noi chiamavamo il pallone inglese, bianco appena ambrato, ancora leggermente più pesante del santos, di solito c’era scritto 280 o 300 grammi, di una plastica meno morbida del santos, e più ruvida, aveva una scolpitura che simulava delle strisce rettangolari, tipici dei palloni inglesi dell’epoca. La plastica di quesyo pallone poi, con l’usura e l’esposizione al sole tendeva ad indurirsi, tipico era infatti che quando ti arrivava una pallonata con questo pallone, ti sfiancava letteralmente. Il trucco che utilizzavamo noi ragazzi all’epoca, per renderlo meno soggetto al freno dell’aria e quindi controllabile nella traiettoria, era quello di shonfiare sia il santos che l’inglese appena appena, così da diminuire la grandezza e di conseguenza la resistenza all’aria. In pratova, una sorta di “appesantimento”.