Un arazzo che racconta la storia della Scozia è stata rubato l’altro giorno dalla Kirkcaldy Gallery. Secondo gli organizzatori della mostra chi ha trafugato quell’opera è ossessionato dalla leggenda della misteriosa cappella di Rosslyn ad Edimburgo, ed è convinto che il pannello nasconda il segreto del Santo Graal. Abbiamo provato a capirci qualcosa.
Intanto il furto. E’ avvenuto nella mattinata di giovedì scorso. Forse all’apertura della Mostra, forse un po’ prima.
Il pannello rubato fa parte di un grande arazzo composto da 160 pannelli che sono stati cuciti insieme da mille volontari.
Ci sono voluti mesi di lavoro per completare l’opera che è lunga 143 metri e racconta la storia della Scozia dalla battaglia di Bannockburn, del giugno 1314, all’ultima convocazione del parlamento scozzese del 1999.
Il pannello scomparso è opera dell’artista Andrew Crummy. L’idea di un arazzo che raccontasse la storia della Scozia è di Alexander McCall Smith. Giurista e famoso scrittore di gialli, noto per la serie di racconti che hanno come protagonista la detective Precious Ramotswe, responsabile della Ladies Detective Agency. McCall Smith vive da tempo ad Edimburgo.
Subito dopo la scoperta il Fife Cultural Trust che ha gestito la mostra ha lanciato un appello su Facebook chiedendo a tutti di dare una mano per il ritrovamento del pannello rubato. Nel frattempo le registrazioni video delle telecamere a circuito chiuso della Kirkcaldy Gallery sono state sequestrate dal magistrato inquirente e sono al vaglio della polizia locale.
Fin qui tutto nella norma. Un furto, un’indagine, il coinvolgimento dei Social nella caccia ai ladri. Ma perché il colpo alla Kirkcaldy Gallery sta facendo tanto scalpore? E’ semplice. Quel pannello, unico tra 160 pannelli, racconta una storia molto particolare. Quella della misteriosa cappella di Rosslyn ad Edimburgo. E qualcuno si deve essere convinto che la decisione di far partire l’arazzo dalla battaglia di Bannockburn, nasconda un motivo ben diverso dalla voglia di raccontare la storia della Scozia. Almeno nella testa di Alexander McCall Smith. Un giallista che ‘non fa mai cose a caso’.
Insomma, un pasticcio che conviene provare a chiarire.
Bannockburn, 24 giugno 1314
E’ il giorno della libertà, per il popolo di Scozia. L’esercito locale sconfigge le truppe di Edoardo II e si conquista l’indipendenza dall’Inghilterra. Tra le fila degli scozzesi anche dei soldati molto particolari. I Cavalieri del Tempio. Sfuggiti alle persecuzioni di Filippo il Bello, all’indomani dell’esecuzione di Jacques De Molay, una parte di loro ha avuto il tempo di imbarcarsi su una nave alla fonda de La Rochelle, e salpare verso la Scozia. Con loro un misterioso carico. Un tesoro. Dice qualcuno. Il Santo Graal. Dicono altri. Molti altri.
La battaglia di Bannockburn vede l’Ordine assoluto protagonista. Dopo l’inaspettata vittoria i Sinclair, una delle famiglie più potenti di Scozia, aiutano i Cavalieri a scappare in America. (Si. Avete letto bene. In America). E un secolo dopo, ormai legati all’Ordine da un vincolo antico e sacro, gli regalano una Cappella. La cappella di Rosslyn, non lontana da Edimburgo.
La misteriosa cappella di William Sinclair
Intanto diciamolo subito: Rosslyn è da togliere il fiato. Una delle chiese più belle della Scozia, in un paesino a pochi passi da Edimburgo.
La gente ci va perché la cappella è in tutte le guide turistiche. Ma anche perché Rosslyn nasconde un segreto. Dicono. Anzi. Di segreti ne nasconde troppi. E chi ha semplicemente visto o letto Il Codice da Vinci, di Dan Brown, ne sa qualcosa.
Quello è il luogo dei Templari. La loro Cattedrale. Il Tempio nel quale c’è scritta una storia. Quella del Santo Graal.
Ogni pietra, ogni dettaglio di quella chiesetta nella valle del Midlothian, rimanda a qualcosa. Sembra quasi che i Cavalieri in quella Cappella avessero voluto lasciare il loro ultimo messaggio al mondo. E non sono poche le persone assolutamente convinte che nei sotterranei di Rosslyn ci sia il tesoro che l’Ordine riuscì a sottrarre alla furia di Filippo il Bello, nel pieno della caccia ai Guardiani del Tempio.
Fin qui la storia è affascinante, ma nota. Ora ci tocca tornare a giovedì. Al furto alla Kirkcaldy Gallery e al ruolo di Alexander McCall Smith in questa curiosa vicenda.
E’ semplice. Gli organizzatori della mostra non lo dicono, ma sono in molti ad essere convinti che chi ha rubato quel pannello si sia convinto che lo scrittore zimbabwese, noto per i suoi gialli e per le sue accurate ricerche, abbia voluto ‘giocare’ un po’, lasciando nel pannello indizi relativi alle sue scoperte sul Sacro Graal. Il pannello rubato, infatti, è proprio quello dedicato alla cappella di Rosslyn.
Possibile che dopo tanti secoli ci sia ancora qualcuno ossessionato da quella leggenda?
Si. Possibile.
Questo pensano quelli che hanno organizzato la mostra alla Kirkcaldy Gallery e ora cercano aiuto per recuperare il clamoroso furto.
Scozia. Misterioso furto alla Kirkcaldy Gallery
Qualcuno, nel 2015, cerca ancora il Sacro Graal a Rosslyn?
13 Settembre 2015