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Il Principe che non voleva morire

di Gialli.it 20 Luglio 2009

E’ la notte del 22 marzo del marzo 1771. La notte in cui il più grande studioso, filosofo e alchimista di Napoli morrà. Raimondo de Sangro, il Principe di Sansevero è chino sul suo tavolo da lavoro, ingombro. Alambicchi, ampolle. Un calice. Alle sue spalle, un’ombra. Il profilo di Giuseppe Sanmartino. L’uomo che scolpì il Cristo Velato.E’ la notte del 22 marzo 1771.La notte delle rivelazioni, dei segreti….
Comincia così il nuovo spettacolo dedicato al Principe dei Negromanti in scena stasera (e in replica il 21 e il 22 luglio) all’Orto Botanico di Napoli. La storia rivela una serie di segreti e misteri sullo “strano” rapporto tra De Sangro e lo scultore Giuseppe Sammartino.
20, 21, 22 luglio ore 21

L’ultima notte del

Principe di Sansevero

la incredibile e triste storia di Raimondo  de Sangro, l’uomo che voleva vivere due volte.
Il Principe di Sansevero e Giuseppe Sammartino si sono conosciuti ad una festa di corte, alla fine del 1752. Quando il Principe lo incontra per la prima volta lo scultore è pressoché sconosciuto. Secondo quanto riporta uno dei suoi maggiori biografi, Elio Catello, il Sammartino fino a quel momento aveva realizzato una sola commessa per la città di Monopoli. L’ incontro con Raimondo de Sangro segna dunque una svolta nella vita del giovane. Naturalmente sono ancora oscuri i motivi per i quali il Principe decide di affidare il Cristo Velato ad un artista così sconosciuto. All’opera o meglio al progetto dell’opera, aveva lavorato il Corradini e tutta la “scuola” di scultori che ruotava intorno alla cappella e al Principe. Con un colpo a sorpresa, però, don Raimondo decide di affidare il lavoro proprio a Sammartino che nel 1753 ha solo 33 anni. E’ storicamente accertato anche il documento notarile con il quale Sansevero “incastra” Sammartino. Nulla , invece, si sa rispetto al motivo per il quale lo scultore decide di  abbandonare il Principe subito dopo la realizzazione del Cristo Velato. Solo alcune leggende segnalano una serie di incontri misteriosi tra i due uomini. Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero morrà il 22 marzo 1771, in circostanze mai del tutto chiarite. La leggenda della morte e della risurrezione è citata in diverse versioni dai maggiori scrittori dell’Ottocento. Una delle versioni vuole che il Principe affascinato dall’ alchimia, si fosse convito di aver trovato il modo di diventare immortale grazie ad alcuni elisir dalla ricetta segreta. La pozione provata su se stesso, con l’ aiuto di un misterioso servitore, lo avrebbe inesorabilmente ucciso. Sanmartino invece muore nel 1793. La leggenda vuole che lo scultore fu prima accecato (proprio dal Sansevero) poi ucciso in circostanze misteriose. Il documento che, invece, attesta la sua morte “naturale” e conservato nel libro dei defunti della Parrocchia di Santa Maria dell’ avvocata a Napoli.
scritto e diretto da  Annamaria Russo e Ciro Sabatino
con Giampiero Mirra, Marco Palumbo e Raffaele Parisi
informazioni e prenotazioni 0815422088

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