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Google attacca Twitter con un crittogramma Secondo capitolo dei "misteri inspiegabili"

di Gialli.it 6 Settembre 2009

Twitter non ha “o”. Eppure qualcuno è stato chiaro. Tutte le tue “o” appartengono a noi! Quel qualcuno si chiama Google. E il messaggio, per chi ama la crittografia, è chiaro come il sole. E’ stato postato il 4 settembre. Sul servizio di microblogging tanto amato dai vip e dagli intellettuali. Dal motore di ricerca più famoso del mondo. Cos’è? Una minaccia? Un avvertimento? Una sfida?
Fatto sta che il giorno dopo, il 5 settembre, un ufo plana su una delle “o” del logo di Google e la ingabbia in un fascio di luce inquietante.
6 settembre 2009. Il “giallo” del logo di Google apre il suo secondo capitolo. E questa volta la partita si gioca tra due colossi della rete. Al centro le “o” misteriose e i “misteri inspiegabili”. Si ricomincia. La rete torna in fibrillazione. Il tam tam rimbalza veloce. Le voci si rincorrono.
Questa volta, però, non ci sono navicelle aliene da inseguire. Ma solo una sequenza numerica. Alla Lost.
Una stringa che non può che rappresentare un crittogramma. Molto elementare. Eccolo: 1.12.12 25.15.21.18 15 1.18.5 2.5.12.15.14.7 20.15 21.19.
Ventuno numeri. Divisi in cinque sequenze puntate divise da un 18.  La prima sequenza ha tre numeri, la seconda quattro, poi c’è il 18 da solo e si va avanti con 3, 6 e 4 gruppi numerici.
Google lo ha infilato su Twitter alle 9.02 pm del 4 settembre 2009. E non ci vuole Enigma (la macchina per cifrare e decifrare elettro-meccanica, al servizio delle forze armate tedesche) per capire che c’è bisogno di una semplice sostituzione alfa-numerica per sapere cosa significa.
Il gioco è facile facile. Al numero 1 corrisponde la lettera A. Al 2 la B e così via. Risultato: All your o are belong to us. “Tutte le tue “o” appartengono a noi”.
Eccolo lo strano messaggio che i dipendenti di Larry Page e Sergey Brin hanno voluto inviare a quelli della Obvious Corporation di San Francisco. L’unico problema è che Twitter non ha “o”. Ma la vocale è molto presente nel nome della società che nel marzo del 2006 creò il social network dove si “cinguetta”: Obvious.
Cosa volevano dire? Google si prepara ad un attacco a Twitter? O è Twitter che in qualche modo sta creando problemi a Google?  L’unica cosa certa, fino ad ora, è che proprio nel marzo del 2009 la società di Mountain View provò ad acquistare Twitter. I dettagli dell’operazione non sono mai stati svelati, ma stando ad alcune indiscrezioni pare che la cifra pronta si aggiri intorno ai 9 miliardi di dollari.
Staremo a vedere. Le domande rimangono senza risposta. I “misteri inspiegabili” rimangono inviolati. Ma come ieri vi terremo aggiornati. In tempo reale.

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10 thoughts on “Google attacca Twitter con un crittogramma Secondo capitolo dei "misteri inspiegabili"”

  1. Google ha postato su twitter delle coordinate (51.327629, -0.5616088 ) che corrispondono a:
    Woking, Surrey GU21 4, Regno Unito
    Che cosa accadrà? Solo BigG lo sà!

  2. Bella trovata pubblicitaria!
    A me pare chiaro come il sOle che qui qualcuno sta spingendo sull’accelleratore per promuovere questo Twitter.
    Sono oramai mesi che me lo ritrovo da per tutto e ora Google lo promuove in questo modo subdolo.
    Insomma, non mi direte che credevate veramente che i Googlisti fossero della fatebenefratelli & co. 😉

  3. Siete decisamente fuori strada. Google ha voluto rendere omaggio al videogioco “Zero Wing” del 1991, rimasto alla storia per una traduzione inglese raccapricciante. La frase più famosa in questo senso è “All your base are belong to us”, che, come SICURAMENTE vi siete accorti, è grammaticalmente scorretta.
    Info: http://en.wikipedia.org/wiki/All_your_base_are_belong_to_us

I commenti sono chiusi.





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