Le vicende di Walbrzych in Polonia, dove ormai un’intera nazione è alle prese con la caccia al treno d’oro dei nazisti, sembrano aver coinvolto mezza Europa. I tesori scomparsi di Hitler si moltiplicano e non passa giorno che qualcuno non annunci una sorpresa.
Ora è la volta di Mittenwald, un piccolo paesino bavarese ai confini dell’Austria, dove si ritorna a parlare di una strana storia cominciata qualche anno fa, e poi dimenticata: la mappa di un tesoro nascosto in uno spartito musicale.
Qualcuno forse se lo ricorderà. Esattamente due anni fa, a metà settembre del 2013, un musicista olandese, Leon Giesen, 51 anni, collezionista di libri e documenti della seconda guerra mondiale, annunciò alla stampa tedesca di aver individuato il ‘tesoro nascosto dei nazisti”.
Secondo Giesen la mappa per arrivare al luogo esatto dove Hitler avrebbe fatto nascondere lingotti e gioielli del Reichsbank era celata tra le righe di una partitura musicale intitolata “Marcia Improvvisata” di Gottfried Federlein.
Negli ultimi giorni della guerra, lo spartito era finito nelle mani di Martin Bormann, uno dei più spietati gerarchi nazisti, e casualmente era diventato una specie di codice segreto. Nel senso che Bormann, tra note e pentagrammi, aveva appuntato il percorso di un treno che avrebbe trasportato l’oro in una località segreta. E aveva anche segnato il punto esatto dove il prezioso carico sarebbe dovuto arrivare.
La partitura venne affidata nelle mani del cappellano militare della Wehrmacht che a sua volta avrebbe dovuto portarla a Monaco.
Lo spartito scomparve misteriosamente, fino a che Leon Giesen non riuscì a ritrovarlo non si sa bene come.
Nel dicembre del 2012 il musicista olandese si presentò dal sindaco di Mittenwald e gli raccontò la sua storia. Nove mesi dopo cominciarono gli scavi con mezza Baviera che non vedeva l’ora di assistere al ritrovamento.
Le cose non andarono esattamente come sperato. Si scavò in tre punti diversi e vennero fuori solo una gran quantità di metalli non ben identificati. Che lasciarono perplessi i geologi, e delusi i cacciatori di tesori.
Due anni dopo, proprio in queste settimane, forse proprio sulla scia del gran clamore suscitato del ‘treno d’oro dei nazisti’ individuato in Polonia, un liutaio olandese, Cyril Whistler, dice di aver studiato per mesi quella partitura e di aver capito con precisione quale sarebbe il punto nel quale scavare con sicurezza.
Lui da questa storia ci ricaverà un libro e, forse, un’opera musicale. Il risultato delle sue ricerche è invece nelle mani del Governo tedesco che dovrà decidere se finanziare o meno gli scavi nel paesino di Mittenwald.
Insomma, salgono a due i treni d’oro da cercare. E i giornali di mezzo mondo ricominciano a parlare di meravigliosi tesori e antiche leggende come se si fosse ritornati all’Ottoncento. Almeno ne guadagniamo in fantasia.
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