Ci sono delle storie che non se ne vanno. Che rimangono aggrappate alle nostre vite, alle mura delle nostre case, dei nostri ricordi.
Sono cassetti che non si chiudono, soffitte che non si dimenticano. Macchie, sensi di colpa. Delitti. Che non si cancellano. Che ritornano. Come spettri. Come i fantasmi di Scrooge. Ogni notte, tornano, per chiedere giustizia.
Quest’estate la ricorderemo così. La strana estate dei fantasmi che ritornano.
Emanuela Orlandi, Ylenia Carrisi, finanche Diana Frances Spencer, meglio nota come Lady D, sono di nuovo su questa terra a cercare contatti impossibili, a riempire le pagine dei giornali, con la loro presenza evanescente e ingombrante, allo stesso tempo. Non riescono ad andar via, ed eccole tornare con tutto il peso del loro mistero.

Ha cominciato Emanuela. Aveva 15 anni quando scomparve. Era l’estate del 1983. In una Roma carica di segreti e complotti, di bombe e misteri. Aspettava un autobus, dicono. Nessuno la vide più. 35 anni dopo il fratello, gli amici, l’Italia tutta, hanno finito per cercarla ‘dove indica l’Angelo’. Nella tomba di una principessa tedesca, all’interno del silenzioso cimitero Teutonico. Un romanzo, insomma. Soprattutto quando scopri che in quella fossa non c’è niente. Nessuno. Nemmeno la principessa.
Neanche il tempo di elaborarla, una notizia così, e dall’Australia arriva la comunicazione che un bambino dice di essere la reincarnazione di Lady Diana. Un’altra principessa. La splendida e delicata moglie di Carlo d’Inghilterra. Un’altra estate. Quella del 1997. Quella del boato, le sirene, le inutili corse verso l’ospedale. Diana è morta in uno strano incidente stradale. Sotto il Pont de l’Alma. A Parigi. Vent’anni dopo, a ventimila chilometri di distanza da quel tunnel maledetto, un bambino dice: Sono io Diana Spencer. E la storia ricomincia. Il piccolo ricorda tutto. Quattro anni e parla di sirene, riconosce castelli, pensa al ‘fratello’ John morto nel 1960, quando Diana non era nemmeno ancora nata. Risultato: i giornali di mezzo mondo impazziscono. La principessa è tornata. Ha quattro anni e si chiama Billy Campbell.

Finita qui? No. C’è anche Ylenia nell’estate dei ‘ritorni’. La figlia di Albano e Romina Power. Scappò via con un jazzista di New Orleans, forse, e nessuno seppe più niente di lei. Era il 1994, forse. Conta che la cercarono eccome. Conta che qualche giorno fa una ragazza, la misteriosa Stefanie, ha detto: “Ylenia? Ah, si. Vive in Venezuela e ha due figli”. Bingo. Il caso riesplode sui quotidiani, con la strana sensazione che i fantasmi che tornano, sono scie che lasciano solo l’amaro in bocca.