Una sparizione degna del più classico enigma della camera chiusa. Una crociera di lusso. 4000 passeggeri. Saune, piscine, ristoranti aperti 24 ore su 24. E il cuoco che svanisce nel nulla, un mercoledì qualunque, tra Aruba e Cartagena.
di SIMONA RULLO
Partito il 23 novembre da Miami. Al suo quarto incarico come aiuto chef. Angelo Faliva, 31 anni, aveva realizzato il suo più grande sogno: cucinare viaggiando. Un diploma di alberghiero e una lunga gavetta alle spalle, prima di approdare a Londra e poi nelle isole Bermuda. Di porto in porto, attraverso incantevoli mete, lo chef cremonese viaggiava verso Los Angeles, a bordo della Coral Princess, una delle più lussuose navi da crociera del mondo. Appena due giorni di navigazione e di lui non si sa più nulla. Dalle 20.15 del 25 novembre scorso, Angelo Faliva è, infatti, inspiegabilmente scomparso. Svanito. Nessuno lo ha più visto, né sentito. Lo cercano dappertutto. L’equipaggio, l’FBI, la Farnesina. I familiari tentano una qualche ricostruzione plausibile a partire dall’ultima conversazione avuta con Angelo. Il ragazzo era sereno, tranquillo. Alla sorella aveva raccontato di un litigio con un collega filippino, ma senza dare alcun rilievo particolare alla faccenda. Così, ogni giorno che passa a nulla si aggiunge nulla. Il bastimento prosegue, lega dopo lega, sulla propria rotta, e il mistero si fa più denso. Incidente, suicidio, omicidio. Tutto è ugualmente possibile perché, dal ponte alla stiva, non vi è alcuna traccia, per la quale favorire un’ipotesi piuttosto che un’altra. Eppure qualcosa di irregolare ci sarebbe. Qualcosa che la sorella di Angelo non manca di sottolineare ogni volta che viene invitata a parlare. Dalla nave è sparito un salvagente e dallo stesso salvagente mancherebbe il dispositivo di illuminazione. Ma cosa può voler dire questo? Se qualcuno volesse suicidarsi non userebbe di certo il salvagente e, tanto più, se qualcuno avesse voluto uccidere il giovane cuoco, non gli avrebbe di certo dato la possibilità di salvarsi. Qualcuno teme infatti che si tratti di un depistaggio. Ma per coprire quale verità?
Intanto un testimone di identità sconosciuta dice di avere visto il giovane cuoco ancora sulla nave il 26 novembre, tra le sei e le sette di mattina, ma resterebbe da chiedersi come mai questo signor X, si sia deciso a parlare soltanto adesso. Forse Angelo potrebbe avere avuto un indicente in seguito a un malore. Una congettura vale quanto l’altra in assenza di elementi. E c’è chi addirittura, nella storia del cuoco scomparso, non si è risparmiato quanto a voli pindarici e ha tirato in mezzo l’immancabile Triangolo delle Bermuda. Forse perché pensare che il giovane, spaventatosi di qualche strano fenomeno o avvistamento, sia andato a nascondersi da qualche parte a bordo, anche se del tutto implausibile, è infinitamente più confortante.
Il mistero Angelo Faliva il cuoco scomparso nel nulla
5 Dicembre 2009
Due possibilità!!!
La prima, qualcuno può confermare che il giovane fosse nella nave dopo la partenza da Aruba?
Se la risposta è affermativa si dovrebbe cercare in mare, naturalmente dopo aver ispezionato la nave da cima a fondo!!!
Se fosse possibile si dovrebbero ascoltare tutte le persone presenti nella nave al momento della sparizione.
Il ragazzo potrebbe essere stato buttato già o in alternativa di sarebbe potuto buttare da solo!!!!