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Curiosare, tentare di capire. Mettere il naso

di Gialli.it 1 Luglio 2009

C’era veramente bisogno di un nuovo webmagazine dedicato al mistero? Forse no. Ma chi se ne frega. E’ un gioco. E a noi piace molto giocare. Poi non è che c’è molta roba in giro. Di siti con le notizie aggiornate e cose varie, intendo. Insomma Gialli.it prova a riempiere un vuoto. Parlare di delitti, di misteri, di storie strane provando anche a “stare sulla notizia”. Niente di eccessivamente serio, per l’amor di dio. Giochini, o poco più. Per stare dietro al fascino di questo genere, per mettere il naso nelle cose che non si capiscono. Gialli. Appunto. Perché la verità è che non se ne può fare a meno. Di curiosare, di tentare di capire. Ottant’anni fa Arnoldo Mondadori intuì in trenta secondi cosa significava “parlare di gialli”. Si inventò una collana. E finì per dare un nome ad un intero genere letterario.  La parola “giallo” è oggi la più usata sui giornali italiani. Ci sarà un motivo. Credo.
E allora eccolo qui. Gialli.it. Un po’ di mesi di lavoro, una squadretta di appassionati/sognatori/investigatori, curiosità con la pala e un po’ di notizie niente male. Come quella sulla maledizione della Gaiola. Dopo l’omicidio Ambrosio ne hanno parlato tutti. Noi forse diamo una risposta. Piccola. Ma è un punto di partenza. Come è un inizio anche l’inchiesta su Caravaggio. Sul dove è morto il pittore maledetto si discute da secoli. Noi siamo andati a Porto Ercole. E abbiamo fatto qualche scoperta “curiosa”. Rivelazioni, sorprese. A Napoli ci siamo abituati. Questa è una città capace di tutto. Anche di far sparire i “resti sacri” dei suoi ospiti eccellenti. Quelli che in passato l’avevano amata e scelta come residenza. Non c’è più il corpo di Leopardi. Meno che mai quello del Principe di Sansevero. E sono scomparsi anche Bernardo Cavallino, Maria D’Avalos e Fabrizio Carafa. Siamo andati in giro a chiedere. Nessuno sa nulla. E noi vi raccontiamo perchè.
Insomma, forse non c’era alcun bisogno di un nuovo webmagazine dedicato al mistero. Ma ci date qualche mese? Poi, magari, ne riparliamo.

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4 thoughts on “Curiosare, tentare di capire. Mettere il naso”

  1. ieri su rai sat extra c’e’ stata una trasmissione sul delitto del pullastiello.

  2. ieri su rai sat extra c’e’ stata una trasmissione sul delitto del pullastiello.

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