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Cento anni dopo la Gioconda ecco il colpo del secolo Da solo si porta via Matisse, Picasso e Modigliani

di Gialli.it 21 Maggio 2010

Durante la notte di mercoledì, cinque opere d’arte dal valore inestimabile sono state trafugate da un ladro solitario entrato dopo aver rotto il vetro di una finestra non collegato al sistema di allarme. Tra i quadri rubati anche un Picasso, un Matisse ed un Modigliani. La Brb indaga. Qualcuno si ricorda di quello che accadde 100 anni fa. Con la Gioconda…
di ADRIANA D’AGOSTINO 
Non esistono più i ladri di una volta. Quelli dalla attillata tuta nera ed il volto coperto. Quelli capaci di calarsi con una fune all’interno di una oscura sala ricca di preziosi e muoversi sinuosamente in un reticolato di raggi infrarossi. Quelli che aprono un buco nella vetrata utilizzando la punta di un diamante. Oggi anche i furti più eclatanti non sono più quelli di una volta. Vi raccontiamo l’ultimo, accaduto a Parigi. Un clamoroso quanto strano furto di tele preziose.
E’ la notte tra mercoledì e giovedì, precisamente poco prima dell’alba. Qualcuno si  introduce nel Museo di Arte Contemporanea di Parigi dopo aver rotto il vetro di una finestra, segato un’inferriata e forzato un lucchetto. Un ladro. Un ladro chiaramente ripreso dalle telecamere interne delle sale che di lì a poco saranno svaligiate. Grazie alle immagini registrate è possibile vedere un uomo con un passamontagna completamente vestito di nero. Un Lupin solitario che, una volta all’interno del Museo, si è aggirato per qualche minuto nei corridoi, girovagando tra capolavori di inestimabile valore.

Mercoledì notte a Parigi. Perché a volte quasi ci si dimentica che la notte arriva anche a Parigi. Invece la notte arriva ovunque e senza luci. Nell’oscurità è più facile muoversi, respirare, aggirarsi per le strade con un grosso sacco di tela a tracolla ed una idea folle nella testa. Meglio lasciare il proprio mezzo di trasporto un pò più lontano e proseguire a piedi. La voglia di voler condividere tutti i particolari che ti passano per la mente bussando ad ogni palazzo dormiente, ma sai che non puoi. In quel momento sei un uomo da solo con il tuo piano qualche ora prima dell’alba. E questa è forse la parte più esaltante. Il Trocadero dorme e forse si riposa. Domani fiumi di turisti torneranno ad invaderlo e tutto sarà come sempre. Per te no. Tu domani sarai un ladro. E non un ladro qualunque. Sarai un ladro con in tasca un Picasso ed un Matisse.

Tra questi, l’uomo ne sceglie ben cinque. Cinque tra i quadri più famosi: “L’olivier près de l’Estaque” di Georges Braque, la “Nature morte aux chandeliers” de Fernand Lèger, “La Pastorale” di Matisse, “La donna con il ventaglio” di Modigliani e infine “Le pigeon aux petits pois” di Pablo Picasso. Con il cosiddetto metodo del taglierino, le tele vengono tagliate ad una ad una con molta cautela. Infine, una volta arrotolate, infilate nel borsone che il ladro aveva a tracolla. Questa l’ultima registrazione visibile. Poi l’uomo è sparito dall’inquadratura insieme al suo prezioso bottino. Uscito poi dal palazzo assolutamente indisturbato è quindi scappato senza che nessuno dei sistemi di allarme del Palais de Tokyo, edificio che ospita il Museo, si azionasse segnalando il pericolo.
L’oscurità delle sale del Museo sarà nuovamente rotta solo dai primi raggi di luce del mattino del giovedì. Il quartiere del Trocadero è ancora sonnolento e Le Musée d’art moderne de la Ville de Paris nel sedicesimo arrondissement non ha ancora aperto al pubblico. Sono i responsabili della galleria i primi ad accorgersi di quanto è accaduto durante la notte. Il colpo è forte: La Donna con Ventaglio non si trova come al solito nella sala numero 8, mentre nella sala 1, quella dedicata al cubismo, Le pigeon aux petits pois di Picasso è sparito senza lasciar traccia. Viene stimato subito un valore totale del furto: 500 milioni di euro. A confermarlo sono gli agenti della Brb, la Brigata di Repressione del Banditismo, incaricata di svolgere le indagini.

Perché arrendersi? In fondo non c’era riuscito anche quell’uomo in una notte di agosto del 1911? E in quel caso si trattava del Louvre. E in quel caso si trattava della Gioconda. Tutti furono interrogati, da Apollinaire a Pablo Picasso. Infine era stato un semplice impiegato del Louvre stesso che aveva fregato tutti nascondendo la tela sotto al cappotto.

Oggi uno dei musei più famosi di Parigi è rimasto chiuso con delle pareti bianche e solitarie, proprio come l’uomo che le ha private delle opere d’arte che esponevano, e sul quale viene spontaneo farsi delle domande: perchè appropriarsi di dipinti assolutamente impossibili da piazzare e da vendere? Per avanzare una proposta di riscatto alle assicurazioni? Oppure per godere di quelle meraviglie in una sorta di personalissima collezione? Quel che è certo è e preoccupante, è che furti di opere di grandi maestri avvengono ultimamente con frequenza quasi regolare in alcuni paesi e, nella maggior parte dei casi, con estrema facilità. Gli animi sembrano, però, essere positivi: “E’ stupido rubare quadri così, si tratta di imbecilli e basta”, ha detto Pierre Cornette de Saint-Cyr, commissario delle esposizioni del Palais de Tokyo, “Con quadri del genere non ci si può fare niente, a meno che non si voglia fare un ricatto. Ma io sono convinto che li ritroveremo. Come è successo con L’Urlo di Munch”.

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