Arrivano dalla Cina le impronte digitali false.
Un’azienda cinese ha inventato un sistema per superare il ritardo cronico dei colletti bianchi. Falsificare le loro impronte digitali.
Liu è una giovane donna cinese impiegata in un’impresa pubblicitaria di Fuzhou, capitale della provincia di Fujian. Liu ha un difetto. E’ una ritardataria cronica. Fin che si tratta di impegni personali poco male. Ma sul lavoro il ritardo è un bel problema.e Liu proprio non riesce a risolverlo.
Solo nel mese di ottobre ha pagato come penale per il suo ritardo più di 200 yuan (uno stipendio medio in cina è di circa 900 yuan mensili). Devo fare qualcosa, avrà pensato Liu, ritenendo molto più semplice trovare una soluzione alternativa piuttosto che provare ad arrivare in ufficio prima del solito. Devo fare qualcosa. Cos’ avrà pensato quando ha cominciato le sue ricerche su internet, il serbatoio di risposte alle più difficili ed impossibili domande del mondo. E ha trovato una soluzione.
L’azienda di Liu utilizza per registrare le presenze un sofisticato sistema di rilevazione delle impronte digitali ed internet ha offerto alla giovane impiegata la soluzione perfetta. Impronte digitali false. La società che le produce si trova a Rizhao nella provincia di Shandong. Così Liu, per 100 yuan ha preso le proprie impronte, le ha imbustate e spedite all’indirizzo indicato su Internet restando in fiduciosa attesa.
Dopo una settimana le è stata recapitata una piccola guaina di silicone con le sue impronte digitali. Liu non deve far altro che trovare un collega amico disposto ad aiutarla ed il problema è “definitivamente” risolto. Liu potrà continuare ad arrivare in ufficio in ritardo e risultare una impiegata modello.
La guaina è garantita per almeno un anno ed è prevista anche la formula soddisfatti o rimborsati. Nel caso in cui le impronte non consentano la truffa l’azienda produttrice rimborsa il costo dell’acquisto.
Le aziende cinesi non avranno pensato di potersi trovare di fronte tante Liu quando hanno deciso di sostituire i vetusti cartellini con un sistema infallibile basato sul controllo delle impronte digitali.
Ma se esiste un’offerta evidentemente ci deve essere anche una domanda.
Noi ci domandiamo quali e quante altre richieste di diversa natura, una volta che la scoperta si sarà diffusa, potranno essere soddisfatte dall’azienda di Rizhao. E se oggi i clienti sono colletti bianchi domani potranno essere ladri e truffatori di professione. (c.m.)
Cina, arrivano le impronte digitali false
23 Novembre 2009
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