L’accusa è “intralcio alla giustizia”. La firma del documento che sta facendo il giro del mondo è di Rodolfo Reyes, nipote di Pablo Neruda. L’avvocato che da anni si batte per un’impossibile verità: lo scrittore cileno non fu ucciso dal cancro, ma da un veleno potentissimo iniettato nelle sue vene da complici del governo di Pinochet. Una sostanza paralizzante che è saltata fuori un paio di anni fa e ha dato il via ad un inquietante giallo: chi ha ucciso Neruda?
Cominciamo dalla fine. Partiamo dal documento che parla senza mezzi termini di “intralcio alla giustizia”. La querelle ruota intorno a tre flaconi. Tre campioni di terra che dimostrerebbero che la contaminazione non è successiva alla morte dello scrittore.
Perché quei campioni sono così importanti è scritto in un documento molto precedente a queste ore tese, di sospetti e paure. La data è il 2011. La fonte è Manuel Araya. L’autista di Neruda. Dodici anni fa l’uomo raccontò di un misteriosa iniezione fatta allo scrittore prima della sua partenza per il Messico. “Stava bene…”.
Da allora la famiglia non si è fermata più. Pablo Neruda è stato avvelenato. Ma da chi, e perché?
Le indagini si concentrarono sul cimitero dove riposa il Nobel. Tracce di quel veleno potrebbero essere vicino alla sua tomba. Si prelevano campioni, che prima scompaiono poi riappaiono. Nei giorni scorsi la beffa. I campioni ci sono ma nessuno li vuole analizzare. Reyes fa la sua denuncia, i tre flaconcini partono per il Canada. Nei prossimi giorni la verità.
Pablo Neruda morì il 23 settembre 1973, pochi giorni dopo il colpo di Stato di Pinochet. Due anni prima aveva vinto il Nobel per la Letteratura.
Chi ha ucciso Pablo Neruda?
la famiglia del Nobel contro i medici legali cileni
2 Agosto 2019