Se fate una ricerca facile facile su Google vi vengono giù 67 milioni di risultati. Se vi fate un giro su Twitter solo nell’ultimo mese ci sono due milioni e mezzo di cinguettii. La parola chiave è Charlie Charlie Challenge. Ed è la seduta spiritica del Terzo Millennio. Quelle che ora fa impazzire la rete, e preoccupare i genitori.
Gialli.it ha provato ha capire cosa c’è dietro l’ultimo incubo dell’estate.
Charlie, ci sei? La luce è bassa, l’atmosfera tesa, il telefonino è pronto per filmare. Sta per cominciare l’ennesima appuntamento col fantasma. A Napoli, a Roma, a Parigi, a New York, e magari anche in un isolotto della Polinesia. Già, perché il giochino per adolescenti a caccia di emozioni ‘forti’ spopola in mezzo mondo e invade il web con i filmati più agghiaccianti delle sedute.
Il meccanismo è banale. Si prende un bel foglio bianco e si divide in quattro quadranti. Su due di questi quadranti si scrive Si, sugli altri due No. Poi bastano due matite al centro della griglia, sistemate a forma di croce e si è pronti per chiamare Charlie. Lo spirito che, come accadeva con i ‘tavolini’ di tanti anni fa, vi darà tutte le risposte che volete.
Il tutto va filmato e postato velocemente su Fb e su Twitter. Così. Per far vedere a tutti quanto vi siete fottuti di paura.
Raccontata così sembra una cosina da niente. Eppure Charlie Charlie Challenge è diventato un vero è proprio fenomeno virale, che toglie il sonno ai genitori e preoccupa gli esperti di sedute spiritiche e di possessioni diaboliche.
I maggiori esorcisti non hanno dubbi: “State lontani da quel giochin. E’ una seduta spiritica a tutti gli effetti e potrebbe portare conseguenze molto spiacevoli”. Chissà. Il dato certo è che sono decine i ragazzini fini in ospedale con crisi isteriche e attacchi di ansia. E sono migliaia quelli che dicono di aver visto Charlie, durante la notte, nella loro stanza. Che li guardava.
Già. ‘Hanno visto Charlie, i giovanotti”. Ma chi è veramente questo spiritello che viene evocato da milioni di persone in questa estate torrida?
La risposta è difficile. Di Charlie si sa poco. Sicuramente si tratta di uno spirito legato ad antiche leggende messicane. Un bambino, dicono. Di dieci anni. Morto a causa di un incidente stradale.
Forse è per questo che Charlie Charlie Challenge è considerato un gioco. In fondo ogni seduta comincia nello stesso modo. “Charlie, ci sei? Ti va di giocare con noi?”. Vi ricorda qualcosa? A noi si.
Charlie vuoi giocare con me?
Quest'estate spopola la seduta spiritica 'virale'
4 Agosto 2015