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Quella casa che si chiama Paura Paranormal Activity erede di Blair Witch Project

di Gialli.it 19 Gennaio 2010

Il 5 febbraio uscirà nei cinema italiani Paranormal Activity. Da due anni nelle sale degli Stati Uniti, questo horror a basso costo si candida ad essere l’erede di The Blair Witch Project. Preparatevi ad improvvise scariche di adrenalina. 
di ROMEO GINODA
Ricordate la paura del buio, quella che da bambini ci paralizzava a letto quando sentivamo lo scricchiolio dell’armadio? Quella che ancora ci fa alzare di notte per controllare la strana luce nella stanza accanto. Ed avete presente la strana sensazione di trovare alcuni oggetti spostati senza ricordare di averlo fatto? Quella che, con il passare degli anni, è diventata la paura di subire furti e rapine nella nostra tranquillità domestica.
Ebbene, ogni giorno ognuno di noi si libera di queste sensazioni di insicurezza convincendosi che non c’è nulla da temere, che si tratta di paure immotivate. Nessuno ha voglia di cedere alla paranoia.
Invece un uomo ha deciso di assecondarle, queste paure. Un uomo che ha pensato di filmare la sua casa mentre era vuota, o mentre dormiva. Nel tentativo di scoprire cosa c’è veramente dietro a questi strani avvenimenti di cui non sappiamo dare una spiegazione.
Oren Peli, un 40enne israeliano sviluppatore di software, ha sempre avuto paura dei fantasmi. Per tutta la vita è sobbalzato ad ogni rumore. Dopo essersi trasferito in una villa monofamiliare nel sud della California, ha deciso che sarebbe stato bello scoprire la verità dietro i rumori sordi e gli scricchiolii della sua nuova abitazione.
E così si è messo a registrare ore ed ore di filmati notturni sul suo personal computer. Di certo una gran quantità di riprese inutili, senza alcun tipo di evento: pareti ferme al loro posto, stanze vuote ed immobili, la quiete più totale che regna nella sua casa.
Ma se ad un tratto, in una di quelle registrazioni, si fosse vista la porta della camera da letto aprirsi e chiudersi da sola? Se avesse filmato le tende del salotto muoversi al vento, quando tutte le porte e le finestre erano chiuse? E se, in piena notte, una figura si fosse mossa rapidamente in fondo al corridoio?
Da tanta paura doveva uscire qualcosa di costruttivo. E così la casa di Peli è diventata il set di un film, e lui improvvisamente si è riscoperto regista.
I protagonisti della storia sono un uomo ed una donna che decidono di filmare la casa dove vivono, anche mentre dormono. Così la paura di essere coinvolti in eventi paranormali diventa la loro realtà, e gli spettatori non possono che crederci.
15000 dollari per produrre un film da proiettare in qualche cinema locale, un obiettivo limitato. Ma Peli tocca le corde giuste. Il film viene richiesto sempre da più cinema. Il passaparola funziona, gli spettatori della California vogliono vedere il film, e le case di distribuzione inventano una nuova formula: se un cinema richiede Paranormal Activity, ottiene la pellicola. Il film non è programmato a livello nazionale, e l’uscita non è determinata dal circuito. Ma il successo diventa incredibile.
Peli decide quindi di rivolgersi alla DreamWorks, scalando tutto l’iter dirigenziale fino allo stesso Spielberg. Sarà lo stesso regista di ET a dare il via libera alla distribuzione internazionale. Alcuni diffondono la diceria che, durante la visione del film, il fondatore della casa di produzione sia rimasto vittima di alcuni fenomeni inspiegabili, come la chiusura incontrollata di tutte le porte della stanza.
Il paranormale al cinema non è una novità, neanche i mockumentary girati con le telecamere a spalla. Film del genere stanno diventando sempre più frequenti.
Ma una cosa è certa, Paranormal Activity porta nelle case degli spettatori una possibilità nuova: non c’è più bisogno di andare nei boschi di Blair per filmare il terrore. Basta piazzare un treppiedi nella propria camera da letto.

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