E’ il 1990. Siamo a Parigi. Un anonimo francese attacca una sorta di mattonella sopra una costruzione presistente. Sopra c’è raffigurato un alieno. Ma non un alieno qualunque. Il mitico Space Invaders.
Nel 1998, quello che nasce come un gioco diventa una vera e propria invasione.
Space Invaders su “mattonella” che prende il nome dall’omonimo videogame di alieni, uno dei primi videogiochi, creato nel 1978 da Toshiro Nishikado, è ormai diventata una mania diffusissima in tutto il mondo, arrivando a colpire anche la lettera “d” di Hollywood.
L’idea nasce dalla volontà di un artista francese di trasportare in mosaici colorati, i pixel del computer assegnando ad ogni quadratino del mosaico un pixel.
Così accadde che l’anonimo artista attaccò una mattonella raffigurante un alieno a Parigi. Poi le mattonelle diventarono due e poi tre fino a raggiungere un numero così grande da invadere altre città. In poco tempo la celebre mattonella arriva a Londra, Aix-en-Provence, Anvers, Montpellier, Tokyo, Amsterdam, Grenoble, Los Angeles, New York, Bern, Avignon, Lausanne, Geneve, Pau, Clermont-Ferrand, Lyon, Hong Kong, Rotterdam, Berlin, Barcelone, Istanbul, Dhaka, Manchester, Marseille, Bangkok, Bastia, Nîmes, Nice, Ljubljana, Bordeaux e Angoulême.
Gli artisti, chiamati appunto Space Invaders, si contraddistinguono per l’anonimato e l’invisibilità con cui agiscono: nessuna loro opera viene firmata.
Lo scopo è quello di contaminare lo spazio visivo, attraverso la trasposizione di un videogioco nel mondo reale.
Gli Space Invaders agiscono dopo aver preparato un apposito piano che prevede, prima la creazione dei mosaici e poi la scelta dei luoghi pubblici (marciapiedi, muri, edifici, ecc.) su cui apporli. Poi in una sola settimana, di notte, la città prescelta viene ricoperta con mattonelle di alieni che hanno la particolarità di essere autonome e, nello stesso tempo, parte del tutto. Infatti raccogliendo in un grande mosaico tutte le mattonelle che, ad esempio, si trovano a Montpellier si ottiene la figura di un unico grande alieno.
Per chi volesse conoscere le zone che, fino ad ora, sono state invase, c’è un apposito sito (http://www.space-invaders.com).
Napoli, per il momento, resta fuori da questa pazzesca invasione, ma chissà che in una di queste notti d’estate l’alieno in formato mattonella non sbarchi anche da noi. (laura ciotola)
Space Invaders formato mattonella
5 Settembre 2009