Si firma con una T maiuscola, forse come omaggio al più famigerato hacker degli anni ’80, Robert T. Morris.
I suoi obiettivi preferiti sono i siti militari. La sua ossessione gli Ufo.
Qualche giorno fa ha colpito ancora. Per tre ore il suo j’accuse contro la Fuerza Aérea Argentina ha tenuto in scacco i sistemi informatici delle forze armate sudamericane. Una foto, e una manciata di righe, taglienti come lame, per svelare, sul portale della FAA, un segreto impossibile: agli inizi di gennaio del 1985 la divisione militare di Buenos Aires avrebbe nascosto al mondo un “Ufo Crash”. Ecco la storia del misterioso hacker che sta imbarazzando l’Argentina.
di SONIA T. CAROBI
Il Còndor è un palazzone spigoloso di vetro e cemento a pochi passi del Puerto Nuevo di Buenos Aires. Centinaia di uffici e sale riunioni per ospitare la sede della FAA, il cuore pulsante dell’Aviazione Argentina.
E’ in quella sede che si giocò a tavolino la guerra delle Falkland, è in quegli uffici che ogni giorni militari e civili seguono il traffico aereo sui cieli di Buenos Aires. E’ negli scaffali polverosi dei depositi sotterranei che probabilmente si nascondono segreti inconfessabili e storia incredibili.
Almeno è quello che deve aver pensato T. Un misterioso hacker che da qualche giorno ha preso di mira proprio il sito della Fuerza Aérea Argentina per raccontare una storia che ha dell’inverosimile.
Il 26 di gennaio del 1985 un’astronavealienasarebbe caduta tra le montagne che circondano Mendoza. Il luogo indicato dovrebbe essere localizzato intorno alla grande diga del Pappagalli (Dique Papagayos).
Secondo alcune testimonianze l’oggetto, a forma di sigaro e con “degli esseri a bordo”, si sarebbe schiantato durante la notte del 26 gennaio 1985. Lo stesso giorno in cui si Mendoza si abbatté un terribile terremoto con magnitudo 6,3 nella scala Ritcher e con intensità VII della scala Mercalli.
T. non ha dubbi. Quella notte i militari della FAA si accorsero di quanto stava accadendo in quell’area e riuscirono in poche ore ad occultare ogni indizio dell’Ufo Crash. Esisterebbero anche documenti filmati con gente del posto che racconta nei minimi particolari l’impatto. E qui la storia diventa più interessante. Perché, almeno in alcune dichiarazioni , si collega all’incidente un forte boato e delle luminescenze tra il verde e l’azzurro che sarebbero presenti anche nelle testimonianze di chi ricorda gli attimi prima del terremoto che uccise sei persone e fece registrare oltre duecento feriti.
Il misterioso hacker ha scelto proprio la home page della FAA per raccontare la sua storia e accusare i militari di aver occultato tutte le prove dell’incidente.
Per tre ore sul portale del sito è apparsa una schermata con la T. e una beffarda frase: “Il vostro sistema è vulnerabile”. Poi la denuncia. Sapete cosa accadde il 26 gennaio 1985? Certo che lo sapete, e avete occultato tutto. Sull’accaduto, secondo T., ci sarebbe anche un video che sarebbe stato fatto sparire.
Inutile dire che i portavoce della Fuerza Aérea non hanno dato seguito all’accaduto. Nessuna risposta ufficiale. Solo l’imbarazzo di chi per tre lunghe ore è rimasto in balia di un pirata informatico che li accusava di aver insabbiato un episodio clamoroso. E proprio nei giorni in cui, i massimi vertici della FAA, avevano annunciato la creazione di un sito (Cefora – Comision de estudios fenomeno Ovni republica argentina) e la costituzione di un Comitato per lo studio dei fenomeni extraterrestri. Beffe. Si chiamano beffe.

A Mendoza si è abbattuto un Ufo Sul sito della Faa la denuncia di un hacker
23 Gennaio 2011