Serbia, torna la paura dei vampiri

Poco più di un anno fa il consiglio comunale di un piccolo paesino della Serbia, aveva pubblicato una delibera con la quale allertava i propri concittadini sulla presenza di un vampiro ‘potenzialmente’ pericoloso. La gente del posto si era immediata organizzata e per le strade erano riapparsi amuleti e fasci di aglio.
Ad un anno di distanza Gialli.it ha tentato di capire cosa è accaduto in tutti questi mesi a Zaroje, il villaggio del Mugnaio-Farfalla.
di CIRO SABATINO
Sava Savanovic, non è Dracula. Partiamo da questo. Non ha un castello, e non ha neanche un blasone alle spalle. Non è un Conte, non ha natali illustri. E’ solo un mugnaio, proprietario di un vecchio mulino appoggiato sulla sponda del fiume Rogačića. Eppure la gente ha sempre avuto paura di quell’omino strano, vissuto nel 1600, e colpevole, pare, di aver ucciso tutti coloro che usufruivano dei suoi ‘servigi’.
“Quando morì – dicono in Serbia – il suo spirito si trasferì nel corpo leggero di una farfalla”. E da allora avrebbe cominciato a volare, di notte, a caccia di nuove prede. A caccia di sangue.
Questo accadeva un po’ di secoli fa. Poi di Sava, non si è saputo più nulla. E qualcuno ha anche cominciato a ‘giocarci’. Nel senso che il mugnaio-farfalla è diventato l’unica occasione turistica  di Zaroje. “Il villaggio – si legge in molti depliant – dell’unico vero vampiro serbo”.
Vanno così le cose. Anche la paura, a volte, si trasforma in business. Ma le superstizioni no. Quelle restano, e sono capaci di attraversare gli anni, le epoche, esplodendo quando meno te lo aspetti.
A Zaroje erano tutti tranquilli. E la storia del vampiro veniva raccontata ai turisti anche col sorriso sulle labbra. Fino a quando il vecchio mulino di Sava, l’attrazione del villaggio, non è crollato in una sola notte, senza nessuna spiegazione plausibile.
Ecco. E’ da allora che è ritornata la paura e Miodrag Vujetic, il sindaco del paese, è stato costretto a convocare d’urgenza il consiglio comunale per affrontare il ‘delicato’ problema.
Quale problema? Semplice. La gente del posto teme che ora che il Mugnaio non avendo più una dimora cercherà di accasarsi da qualche parte. Magari nell’abitazione di qualche notabile del paese. E bisogna darsi da fare. Bisogna ‘prevenire’ il rischio.
Detto fatto. Nel dicembre del 2012 il primo cittadino firma una delibera con la quale si chiede a tutti di rimettere fuori dalle case l’aglio, e magari di portarsi in borsa, anche quando si esce per la spesa, un paletto di legno. A punta. Di quelli che servono per uccidere i vampiri, appunto.
Non è uno scherzo. E’ andata esattamente così a Zaroje. Il consiglio comunale ha deliberato lo stato d’allerta anti-vampiro, e la gente si è organizzata.
Inutile dire che un anno fa la notizia ha fatto il giro del mondo. E il fatturato del turismo serbo ha fatto registrare una inevitabile impennata.
Ora è trascorso un anno da quei fatti e di Zaroje non si sa più nulla. Ma sono in molti a chiedersi se Sava si sia realmente fatto vivo. Siamo andati a curiosare nei quotidiani serbi, nel blog che seguono la cronaca di quelle parti, e abbiamo fatto uno scoperta.
Qualche mese fa, a novembre, il mugnaio sarebbe tornato sul serio. Intorno al mulino, dove secondo la leggenda sarebbe sepolto, sono state notate enormi impronte di un cane o di un lupo. Ma soprattutto sono in molti a giurare che nel paese, e nei dintorni, almeno cinque morti, apparentemente accidentali, devono invece essere considerate ‘misteriose’.
Chissà. Sarà per questo motivo che quella che era iniziata come un’operazione evidentemente pubblicitaria poi è stata risucchiata da un imbarazzante silenzio. Nessuno parla più di Zaroje. E anche i vecchi del posto non accolgono più con gioia e divertimento i turisti.
Sava Savanovic, il mugnaio-farfalla, è veramente tornato? Si è trasformato in un lupo? Ha ucciso come faceva un tempo? Nessuno lo saprà mai.
Non ci resta che aspettare il prossimo consiglio comunale!

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Medjugorje, verso la verità

La Congregazione per la Dottrina della Fede guidata da Camillo Ruini, chiude i lavori sul ‘caso Medjugorje’. Ora si conoscerà tutta la verità sul miracolo più controverso del Novecento.
di CIRO SABATINO
La videro per la prima volta il 24 giugno di trentatré anni fa. Era il 1981. Era di mercoledì. Pomeriggio. Loro erano due ragazzine.  Mirjana aveva sedici anni. Ivanka solo quindci.  Il luogo era Biakovici. L’apparizione si stava consumando sul sentiero che costeggia il Podbrdo, una località della Bosnia ed Erzegovina, ad un passo dal villaggio di Medjugorje. La Gospa, come la chiamano da quelle parti, si presentava con un profilo luminoso, delicatamente appogiato su una nube. Le due ragazzine la guaradarono e rimasero senza fiato.
Da allora la loro vita e la vita di mezzo mondo non è più stata la stessa. Ivanka Ivanković e Mirjana Dragićević prima, Vicka Ivanković, Ivan Dragićević, Jakov Čolo e Marija Pavlović, dopo, avevano visto la madonna, dando il via ad uno dei più stupefacenti, controversi e imbarazzanti fenomeni ‘religiosi’ del Novecento: il ‘caso Medjugorje’.  Dieci segreti, centinaia di messaggi che da 33 anni arrivano con una puntalità sconcertante, e poi profezie, apparizioni ad ogni dove (nel febbraio del 2010 Mirijana, portò la madonna di Medjugorje in tour anche a Napoli), fenomeni inspiegabili come quello del sole che pulsa al tramonto, decine di migliaia di pagine internet, centianai di pagine Fb, articoli, servizi, reportage… Insomma un vero e proprio caso mediatico globale sul quale la chiesa, il papa, il Vaticano hanno deciso di vederci chiaro. E pare che siamo proprio vicini ad una svolta. Camillo Ruini, il portavoce della Santa Sede ha da poche ore dichiarato che ” venerdì 17 gennaio, ha avuto luogo l’ultima riunione della Commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje, costituita presso la Congregazione per la Dottrina della Fede “.
L’inchiesta era stata ‘aperta’ da Papa benedetto XVI nel marzo del 2010. Ora, secondo il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, “l’esito dello studio verrà sottoposto alle competenti istanze della stessa Congregazione”. E in un tempo congruo la Chiesa dovrebbe esprimersi su un fenomeno che da anni la mette evidentemente in difficoltà. Siamo di fronte ad un vero e proprio miracolo, o alla più grande truffa di tutti i tempi?
Secondo un censimento del 1991 nel piccolo vilaggio dell’Erzegovina ci abitavano solo quattromila persone. Oggi la popolazione è decuplicata. Sono aumentati alberghi, pensioni, appartamenti uso foresteria; sono schizzati i pacchetti viaggio per la meta del miracolo; sono spuntati chioschi e bancarelle pronte a vendere immaginette, collanine, braccialetti, t-shirt, cappellini. Si parla di due milioni e mezzo di fedeli l’anno per un fatturato complessivo da brivido.
Insomma, un vero e proprio business dei miracoli, sul quale anche il nuovo Papa vuole vederci chiaro. Non resta che aspettare.

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Lo strano caso del Lago Enriquillo

Paura e sconcerto nella Repubblica Domenicana per il ‘caso’ del Lago Enriquillo. Lo specchio d’acqua che cresce a dismisura e distrugge ogni cosa. Secondo gli scienziati si tratta di un vero e proprio mistero.
E’ come un mostro che prende forma ogni giorno. E ogni giorno diventa più, grande, enorme, invincibile. Solo che non è un mostro. E’ uno specchio d’acqua. Che cresce a dismisura mandando in crisi la comunità scientifica e mettendo in ginocchio l’economia locale.
Stiamo parlando del lago Enriquillo, nel cuore della Repubblica Domenicana. Una distesa argentata di 375 chilometri quadrati, che negli ultima anni è diventato un vero e proprio mistero per gli scienziati e gli abitanti del posto. Ma attenzione ai numeri. Questo lago oggi è 375 chilometri quadrati. Un po’ di anni fa, invece, era esattamente la metà.
In trent’anni, infatti, la superficie del Enriquillo si è estesa a dismisura: nel 1984 erano 172 chilometri quadrati, oggi sono trecentosettantacinque, appunto. E negli ultimi tre anni, la crescita è aumentata a vista d’occhio. E sono stati sommersi campi, bananeti, orti, piccole fattorie isolata. E al posto dei contadini sono arrivati i pescatori.
Non è una cosa di tutti i giorni. Dicono gli esperti. E il fenomeno sembra sfociare nella fantascienza, trasformandosi, al tempo stesso, in un vero e proprio disastro ambientale.
Già perché è stato stimato che circa 40.000 ettari sono scomparsi sotto le acque, mettendo in ginocchio centinaia di famiglie che sfruttavano quei terreni e che ora sono senza lavoro. “Alcuni proprietari  – dice la gente del posto – sono arrivati a togliersi la vita, altri hanno scelto di andarsene per sempre da quella località”.
Ma c’è di più. Dopo aver seppelito ettari di terreno ora il lago sta per ‘aggedire’ la città di Boca de Cachon, dove alcune case sono già state sommerse e distrutte. Il pericolo è così alto che la Repubblica Domenicana ha inviato l’esercito per realizzare una nuova città in una piana lontana molti chilometri dal lago.
Secondo i meteorologi si tratta di una sorta di disequilibrio idrico. L’effetto serra sull’oceano farebbe salire la temperatura, aumentare l’evaporazione marina, e aumentare anche le piogge che investono l’isola. Quest’acqua ricade nella conca del lago che cresce e divora le terre dei contadini. Cancellando anche la più importante strada fra Haiti e Dominicana.
Ma è veramente così? Questa è veramente l’unica possibile spiegazione? Non tutti ne sono convinti. E il caso del Lago Enriquillo si sta trasformando in un vero e proprio mistero.

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Torna Carrie, lo sguardo di Satana

Torna sul grande schermo uno dei capolavori di Stephen King: Carrie, lo sguardo di Satana. La prima trasposizione cinematografica fu firmata da Brian De Palma, e fu un successo planetario.
E’ stato il primo romanzo di Stephen King.  Apparve nel 1974. E due anni dopo Brian De Palma lo portò sul grande schermo e lo trasformò in un successo planetario.
Ora “Carrie, Lo Sguardo di Satana” ritorna a cinema, tra l’entusiamo e la curiosità dei suoi milioni di fan.
Ovviamente cambiano molte cose. A cominciare dalla protagonista. Nel ’76 fu Sissy Spacek, ora lo ‘sguardo di Satana’ è di Chloë Grace Moretz, classe 1997, e due precedenti nei film horror che valgono il curriculum di una vita. Chloe, infatti, era già stata la co-protagonista del nuovo Amytiville Horror, e aveva lavorato al fianco di Jessica Alba, nell’altro film-remake horror The Eye. 16 anni, insomma, e ha già terrorizzato mezzo mondo.
Il nuovo Carrie porta la firma di Kimberly Peirce (la ricorderete in Boys Don’t Cry) ed è una rilettura molto personale del personaggio ideato da Stephen King.
La trama rimane fedele all’originale e segue le vicende di una teenager emarginata e maltrattata che riuscirà ad ottenere la sua sanguinosa vendetta grazie ai suoi poteri telecinetici.
Tutto molto ‘filologico’, insomma, ma le prime recensioni non sono delle migliori e sono molti i critici cinematografici che fanno notare che, forse, non c’era proprio bisogno di ritornare su un capolavoro dell’horror senza nessun idea veramente innovativa.

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Il giallo di dr. Scott

Scott Lewis, uno dei più noti illusionisti americani è morto in circostanze misteriose a Sidney, dove stava tenendo il suo spettacolo. Omicidio o morte accidentale? Lo stabilirà l’autopsia.
Per nove anni era stato una cosa sola. Per tutti. L’Illusionista. Il più amato, idoltrato mago di Las Vegas. Il suo show era seguito da decine di migliaia di famiglie. E tutti lo conoscevano con un solo nome: dr. Scott.
Ora è stato trovato morto, in circostanze misteriose, e la sua vicenda si è trasformata in una specie di giallo dai risvolti inquietanti.
Scott Lewis sarebbe caduto dall’undicesimo piano di un palazzo di Sidney dove faceva base per uno spettacolo all’Opera House dove andava in scena tre volte al giorno. Il cadavere è stato trovato da una signora al quarto piano del palazzo. E da quel momento è cominciato il mistero. Suicidio, morte accidentale o un clamoroso delitto? La polizia australiana non si sbilancia. Ma sono in molti a pensare che il mago sarebbe stato ‘spinto’ da qualcuno. Anche se le prime indagini fanno pensare ad una caduta accidentale. Scott Lewis stava forse scavalcando il balcone per passare in un altro appartamento e sarebbe scivolato. Questo è quanto ha dichiarto il coroner poche ore dopo il ritrovamento del corpo. Ma la dinamica non è ancora chiara. E secondo alcuni l’illusionista sarebbe caduto dal sesto e non all’undicesimo piano. Insomma un can can di notizie contraddittorie per una morte che ora viene considerata un vero e proprio giallo.
Dr. Scott aveva lavorato per nove anni a Las Vegas. Tenendo uno spettacolo all’Hotel Riviera. Poi era entrato nello show Illusionist 2.0 che da anni sbanca tra l’America e l’Australia. Setti maghi che tengono col fiato sospeso migliaia di persone e fanno ‘sold out’ ogni sera. Il numero di Scott Lewis era sempre il più atteso e il più acclamato. Ed erano stati proprio i suoi colleghi, a denunciare la scomparsa.  Alle 11 di sabato, infatti, Scott Lewis non era salito sul bus che lo avrebbe portato all’Opera House, per lo spettacolo delle 12. La scomparsa era stata annunciata anche sulla pagina Facebook della compagnia. Poi il ritrovamento del corpo e il via al giallo.
L’indagine è serrata e i media americani aspettano l’autopsia per saperne di più.

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