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"007 è un uomo solo". Craig se ne va?

La dichiarazione a pochi giorni dall'uscita di Spectre

di Felicia Cortese 1 Settembre 2015

James Bond è un uomo solo, sessista e misogino. Daniel Craig lo abbandona. Dopo Spectre (atteso nelle sale sabato)  si apre la corsa al ruolo più amato del cinema d’azione.
Chissà cosa direbbe Ian Flaming delle dichiarazioni di Daniel Craig, il protagonista di ben quattro episodi della saga infinita griffata 007.
Bond, James Bond, sessista, solo, misogino. Un uomo come tanti, insomma. Che per di più invecchia.
“Si ok, mille donne – dice Craig – ma poi se ne vanno. E tutto questo è molto, molto triste”. E poi carica: “Io ci trascorrerei al massino una serta a cena. Non di più”.
Povero Bond. Sex simbol bistrattato dal suo interprete. E a pochi giorni dall’uscita di Spectre, l’episodio numero 24 della fortunata serie. Dove una delle donne di 007 è una ‘certa’ Monica Bellucci. Che vitaccia.
James Bond appare per la prima volta nel 1953. Nel romanzo Casino Royale. Belle donne, champagne, lusso, gioco d’azzardo, certo, ma in Fleming Bond è più vero di quello raccontato nei film
007 di carta, nei romanzi dello scrittore inglese, è un personaggio complesso, politicamente scorretto, e forse meno bello e più affascinante. Ha addirittura una cicatrice sulla guancia sinistra, che a cinema nessuno vedrà mai. Ma quello che più fa strano è che in alcuni romanzi Bond cede perfino ad esaurimenti nervosi e abusa di alcol e psicofarmaci.
Insomma un po’ più maledetto, meno patinato, ma sicuramente solo. Anche per come lo racconta Fleming. Eppure Raymond Chandler lo definì “l’eroe che tutti gli uomini vorrebbero essere e l’uomo che tutte le donne vorrebbero portarsi a letto”. Le femministe si infuriarono. Ma l’icona di Bond attraversò gli anni inattaccabile. Ora arriva Craig, e si ricomincia a discutere.
Per quello che ci riguarda, lunga vita a 007. Così com’è.

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