Neanche il tempo di mandare in soffitta il discusso episodio numero 24 della serie 007, e l’Aston Martin presenta già l’erede della DB10 che abbiamo visto in Spectre.
DB11, naturalmente. 608 cavalli, cambio automatico sequenziale a 8 marce, 322 chilometri orari, per un mostro da 200mila euro tondi tondi.
Eppure, nonostante il fascino portentoso delle ultime creazioni della casa automobilistica britannica c’è ancora chi si chiede che fine abbia fatto, invece, la vecchia cara DB5, sparita 18 anni fa e mai più ritrovata.
Ecco la storia più incredibile di James Bond. Il furto della sua auto più bella.
Se la portarono via in una notte di giugno del 1997. Meglio che lo diciamo subito, così uno non sta nervoso.
L’avevano parcheggiata in un hangar di un piccolo aeroporto della contea di Palm Beach. In Florida. Bocca di topo. Così lo chiamano, l’aeroporto di Boca Raton. E nessuno sa realmente perché.
Era lì. La DB5 di Golfinger. Con i suoi parabrezza e vetri anti-proiettile, la paratia posteriore blindata a scomparsa per proteggere meglio 007 dalle pallottole di eventuali inseguitori, il generatore di cortina fumogena, gli spargi-olio nascosti dietro ai gruppi ottici posteriori, il dispositivo in grado di spargere acuminati chiodi a 3 punte, le targhe (inglese, svizzera, francese) facilmente alternabili tra loro e, soprattutto, le comodissime mitragliatrici Browning calibro 30 piazzate dietro gli indicatori di direzione anteriori, a pochi centimetri dagli altrettanto comodi bracci telescopici dei mozzi delle ruote che trasformano i pallettoni in lame rotanti.
Auto da sogno. Funzionale, superaccessoriata. E coperta da un telo nero che lo capivano tutti quanti che quella era l’auto di 007.
Ecco. Era una mattina di giugno di 18 anni fa quando se la portarono via. E poche ore dopo, sulla scena del delitto, c’era solo una lunga catena con tanto di gancio, che partiva dall’angar e finiva sulla pista d’atterraggio. Lo strano indizio fece pensare, a qualcuno, che qualcun altro si era tirata la DB5 fino ad un aereo pronto per il decollo e se la fosse portata via per sempre.
Ardita ipotesi. Pensò la Polizia di Palm Beach. Che in quanto a indagini non è che fosse proprio preparatissima. Fatto sta che l’hanno cercata per 17 anni. E proprio l’anno scorso hanno chiuso il caso. Il furto della DB5 è stato archiviato come Cold Case. Giallo irrisolto. E ciao ciao.
A noi non resta che seguire le acrobazie di una delle sue nipotine, la DB10, appunto, e ricordarci di Lei, e di quanto cazzo era bella.
L’aveva guidata Sean Connery in Goldfinger e in Thunderball. Poi l’avevano messa all’asta e battuta per 3.328.000 di euro. A portarsela a casa era stato l’americano Harry Yeaggy.
Ma neanche il tempo di farci un giro e… puff. Scomparsa nel nulla.
Queste auto meravigliose. Son come le donne. Se ne vanno. Punto.